Domenica 22 maggio siamo stati a Taranto per documentare la manifestazione “Stop al sacrificio di Taranto” promossa dal Comitato Cittadino per la Salute e l’Ambiente a Taranto, all’indomani dell’ennesima condanna ricevuta dallo Stato Italiano dalla Corte europea per i diritti umani a causa delle emissioni dell’Ilva, responsabili di mettere a rischio la salute dei cittadini.Leggi

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Riceviamo e pubblichiamo dalla prof.ssa Lina Ambrogi Melle, presidente del Comitato donne e futuro per Taranto libera, nonchè promotrice di due ricorsi collettivi alla Corte Europea per i Diritti Umani (CEDU) contro lo Stato italiano per la questione dell’ex-Ilva. OggiLeggi

“L’Italia dovrebbe intensificare gli sforzi per rimediare agli impatti negativi sul godimento dei diritti umani di decenni di industrializzazione. Le autorità dovrebbero assicurare che le industrie utilizzino tecnologie e metodi di produzione che non danneggino la salute dei residenti italiani.Leggi

“Eppure non credo che un solo componente del Consiglio di Stato esporrebbe un nipotino a un rischio sanitario inaccettabile, ma ciò che non vale per la propria vita può essere fatto valere per la vita degli altri”. Commenta così, AlessandroLeggi

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Pietro, Vincenzo, Alessandro, Fulvia, Cinzia, Massimo, Luciano, Maria Adelia, Virginia… Per il giornalismo civico dietro un fatto, dietro numeri e accadimenti, ci sono sempre le persone. Alla vigilia della sentenza del processo Ambiente Svenduto il nostro pensiero va al popoloLeggi

Il 24 gennaio 2019 rimarrà una data storica per Taranto e i suoi cittadini: a Strasburgo la Corte Europea dei diritti dell’Uomo (Cedu) ha emesso la propria sentenza di condanna all’Italia per non aver difeso i diritti umani più elementari.Leggi