La interpretiamo come una vittoria? Forse sì. Intanto è un piccolo risultato raggiunto. Il Difensore Civico della Lombardia ha fatto proprie le nostre richieste in merito alla richiesta del piano pandemico, dispositivi di sicurezza per i medici curanti, gratuità per i test diagnostici per il COVID-19, e sollecita le risposte alla nuova Direzione, ora nelle mani del dott. Trivelli.

Attendiamo, quindi, risposte ai nostri quesiti, che riguardano il futuro della salute di tutti i cittadini e i medici di famiglia nelle prossime settimane:

  1. Se la Regione Lombardia ha avviato o intende avviare la revisione del Piano Pandemico in previsione della recrudescenza del virus
  2. Se intenda costituire una commissione di predisposizione di adeguate misure territoriali e coordinamento con la medicina del territorio e privata
  3. Se ha avviato strategie di acquisto straordinario di dispositivi di sicurezza atti alla protezione dei lavoratori sanitari.
  4. Se la Regione Lombardia ha avviato un piano straordinario per garantire che gli ambulatori dei medici di medicina generale siano adeguatamente sanificati, i medici ed il personale che vi lavora adeguatamente protetto e siano state avviate attività adeguate per l’immediata valutazione dei sintomi.costo degli esami diagnostici al COVID-19, attualmente in carico ai cittadini 
  5. Come mai in Lombardia i test diagnostici necessari per le misure di prevenzione dell’epidemia non sono dispensati dal servizio sanitario regionale, diversamente da quanto accade in altre regioni e sono più cari. 

Apprendiamo dal dott. Vittorio Agnoletto che in data 30 giugno 2020 regione Lombardia ha stabilito che:

  1. i tamponi eseguiti a seguito di un test sierologico positivo, anche realizzato privatamente, saranno rimborsati, ma il rimborso sarà direttamente versato alla struttura che ha eseguito il tampone.
  2. ha stabilito che i cittadini che sono stati colpiti dal Covid non pagheranno il ticket per i controlli, in particolare per le visite infettivologiche, pneumologiche, cardiologiche, neurologiche, fisiatriche ed ematologiche, né per gli esami diagnostici ad esse collegate. Il codice di esenzione sarà il D 9.

La conferma che, ora più che mai, bisogna tornare a chiedere a gran voce e con ogni mezzo il rispetto dei nostri diritti, a partire da quello fondamentale alla salute.

Qui la nostra prima lettera al Difensore Civico il 20 maggio 2020

La sua risposta in data 29 maggio 2020

La nostra seconda lettera in data 11 giugno


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