Senza sosta, da Casale Monferrato a Taranto. Da Nord a Sud, passando per Brescia e Genova. Sono alcune delle comunità resilienti più importanti che, con le lotte civiche e ambientaliste, stanno cercando di rialzare la testa e continuano il loro percorso verso la giustizia ambientale, cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica.
Prendiamo, in primis, il caso di Taranto e dell’Ilva: sono state pubblicate le motivazioni della sentenza di primo grado emessa il 31 maggio 2021 di Ambiente Svenduto, il più grande processo ambientale tenutosi in Italia che ha visto 47 imputati tra cui 3 società di cui 26 sono stati condannati per un totale di oltre 180 anni di pena, che abbiamo seguito con attenzione in questi anni. “La famiglia Riva e i loro sodali hanno gestito l’ex Ilva di Taranto dal 1995 al 2012 in maniera “disastrosa” – dice la Corte d’Assise – e “hanno posto in essere modalità gestionali illegali, anche omettendo di adeguare lo stabilimento siderurgico ai sistemi minimi di ambientalizzazione e sicurezza per ovviare alle problematiche di cui avevano piena consapevolezza sin dal 1995”, scrive Germana Carillo su GreenMe.it.
“Con i Riva ci fu razzismo ambientale e ci fu corruzione di istituzioni e stampa”. “Agghiacciante quanto emerso. Costante illecita opera di minimizzazione dell’impatto inquinante con la connivenza a tutti i livelli delle istituzioni. Tacitavano tutte le voci. Ambientalisti e alcuni sindacalisti hanno consentito l’emersione in tutta la sua gravità di un fenomeno tanto evidente quanto a lungo sottaciuto”. E sono solo alcuni stralci, come riportano Francesco Casula e Andrea Tundo, per Il Fatto Quotidiano. “Una boccata di ossigeno”, secondo Alessandro Marescotti, presidente di Peacelink associazione che come ribadisce la Corte ha dato il primo impulso alle indagini. “A Taranto la cittadinanza attiva ha incrinato l’accordo avvelenato fra industria e politica”, scrive.
Uno dei più alti esempi di quella cittadinanza re-attiva e scientifica che documenteremo nel nostro prossimo “Taranto chiama”, terzo esempio del nostro cinema reattivo che domani 3 dicembre alle ore 18.30 approda a Genova al Club degli Amici del Cinema con la proiezione del nostro documentario-inchiesta“Io non faccio finta di niente” sulle lotte civiche per le bonifiche dei siti contaminati a partire da Brescia. Un’altra fondamentale occasione per presentare il progetto Taranto Chiama.
Oggi invece saremo come ormai tradizione da nove anni, al Festival della virtù civica e il premio “Luisa Minazzi – Ambientalista dell’anno” a Casale Monferrato, culla delle lotte civiche contro l’amianto, comunità alle prese con la richiesta di giustizia al processo Eternit Bis.
Anche per questa è particolarmente significativa la presenza di Taranto: tra le candidate, infatti, troviamo Annamaria Moschetti, pediatra da sempre in prima linea nel denunciare le problematiche ambientali dovuti ai fumi tossici dell’Ilva sui bambini e sulle bambine, prime vittime dell’inquinamento, come abbiamo racontato nella nostra inchiesta “I bambini di Taranto vogliono vivere” .
Cittadini Reattivi parteciperà, come ogni anno dal 2013, premiando con la nostra targa alla “cittadinanza reattiva” chi durante l’anno si è battuto per la tutela della salute, dell’ambiente e della legalità.
Nel frattempo, la campagna di raccolta fondi per il progetto Taranto Chiama prosegue. Ringraziamo tutti i donatori per la generosità e questa settimana in particolar modo i colleghi di Medicina Democratica per il loro contributo straordinario con cui siamo balzati a quasi 7000 euro.
Con il vostro aiuto siamo a più di 108 donatori questo è l’ultimo mese di campagna e dobbiamo raggiungere l’obbiettivo!
Grazie.
Nicola Petrilli, per Cittadini Reattivi
Puoi sostenere la campagna Taranto chiama con una libera donazione, condividendo il nostro trailer ufficiale e la stessa campagna su Produzioni dal Basso sui tuoi social, organizzare un incontro online o dal vivo per discutere insieme di ciò che è davvero sostenibile per la vita umana e per l’ambiente.
Ad oggi siamo più di 100! Grazie di cuore a chi dalla Lombardia alla Puglia lo ha già fatto e abbiamo raggiunto quasi 7.000 euro. C’è tempo fino a dicembre ma prima raggiungeremo il budget prima riprenderemo le riprese. Sostieni anche tu il cinema reattivo e dona qui! Grazie.
Questo testo è uscito oggi nella nostra newsletter #LiberaeCivica. Se non l’hai ancora ricevuta, clicca qui per iscriverti.
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