Cure politiche per malattie mediche“. Li ha definiti proprio così gli interventi che dovrebbero essere messi in atto per liberare Taranto dai veleni dell’ex Ilva. La sua determinazione e il suo coraggio hanno conquistato la giuria popolare del Premio Luisa Minazzi 2022: è Annamaria Moschetti, la vincitrice del Premio Ambientalista dell’anno, la pediatra che si batte a tutela della salute delle bambine e dei bambini che vivono nei quartieri più poveri della città, a ridosso della più grande acciaieria d’Europa.

Toccanti le parole pronunciate durante la cerimonia della premiazione nel Castello di Casale Monferrato, nell’evento giunto alla sedicesima edizione, intitolato a Luisa Minazzi, ideato da Legambiente e La Nuova Ecologia: “C’è un eccesso troppo alto di bambini con malattie respiratorie, ma anche molti che sviluppano disturbi del comportamento e del sonno. Per non parlare dei tumori e altre malattie neurologiche. Ma la mente è l’apice della creazione umana e ogni bambino ha bisogno di una mente sana per far crescere un’intera comunità. La vita di ogni bambino vale di più di tutto l’acciaio del mondo“.

“Questo premio lo condivido con i protagonisti delle altre bellissime storie raccontate oggi e con tutti i medici pediatri che lavorano per la vita nascente”.

Annamaria Moschetti, pediatra vincitrice del “Premio ambientalista dell’anno – Luisa Minazzi”
La cerimonia del Premio Luisa Minazzi a Casale Monferrato, 2 dicembre 2022

Il gemellaggio tra Taranto e Casale Monferrato

“Il Premio ambientalista dell’anno 2022 – Luisa Minazzi” consegnato ad Annamaria Moschetti è stata anche l’occasione per rafforzare ulteriormente il legame tra le comunità di Taranto e Casale Monferrato, entrambe siti di interesse nazionale per le bonifiche. Giuliana Busto, Presidente dell’Associazione Familiari e Vittime dell’Amianto (Afeva) ha sancito questo gemellaggio: “Taranto chiama e Casale Monferrato risponde perché è importante riconoscere che c’è un filo rosso tra quei territori che combattono per la sostenibilità umana. Troppe sono le realtà che si intersecano e per questo è importante essere uniti”. Proprio Casale Monferrato è simbolo delle lotte ambientali di una comunità che ha combattuto per diventare il primo paese “Amianto free” del mondo, promuovendo esempi virtuosi e civici votati alla sostenibilità ambientale. 

Storie di virtù civica a tutela dell’ambiente, della salute e della legalità che ci ridanno speranza

Non solo Taranto, quindi, ma tutte le altre bellissime storie finaliste valgono la pena di essere lette, capite e condivise. Accanto ad Annamaria Moschetti erano candidati Valentina Fiore, responsabile amministrativo della cooperativa Placido Rizzotto Libera Terra; Iris Cooperativa Agricola, nata come proprietà collettiva per coltivare biologico, creare lavoro per donne e persone svantaggiate, sviluppando un rapporto diretto con il consumatore e promuovendo la cultura contadina; Anna Cogo, multinational engagment manager di B Lab, ente no profit che consente di capire in maniera chiara se un’azienda è o non è sostenibile; Comitato spontaneo Parco di Centocelle, comitato spontaneo di cittadini che ha riportato l’attenzione pubblica sul Parco Archeologico di Centocelle impedendo che diventi una discarica a cielo aperto; Toni Farina, che ha proposto di istituire una Montagna Sacra per il Gran Paradiso per far aderire le persone a una nuova fruizione della montagna e degli ambienti naturali; Renato Nitti, procuratore della Repubblica di Trani che ha rivelato la difficoltà a individuare le merci a rischio a causa dei controlli doganali spesso solo formali; Cerossini, prima Comunità energetica rinnovabile della Regione Marche.

Non è un caso che proprio Annamaria Moschetti sia una delle protagoniste della storia di riscatto che ci accingiamo a completare con il progetto di documentario-inchiesta Taranto Chiama. Anche per questo ringraziamo tutti i donatori per la generosità e questa settimana in particolar modo i colleghi di Medicina Democratica per il loro contributo straordinario con cui siamo balzati a quasi 7000 euro, così come il direttore di Sapereambiente, Marco Fratoddi e il direttore de La Nuova Ecologia, Francesco Loiacono, con Marino Midena, per il loro sostegno, insieme alla redazione di Greenme.

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Puoi sostenere  la campagna Taranto chiama con una libera donazione, condividendo il nostro trailer ufficiale  e la stessa campagna su Produzioni dal Basso sui tuoi social, organizzare un incontro online o dal vivo per discutere insieme di ciò che è davvero sostenibile per la vita umana e per l’ambiente.
Ad oggi siamo più di 100! Grazie di cuore a chi dalla Lombardia alla Puglia lo ha già fatto e abbiamo raggiunto quasi 7.000 euro. C’è tempo fino a dicembre ma prima raggiungeremo il budget prima riprenderemo le riprese. Sostieni anche tu il cinema reattivo e dona qui! Grazie.

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