Controllo e monitoraggio delle istituzioni da parte dei cittadini come arma per prevenire e contrastare la corruzione. E’ questa l’idea alla base della scuola COMMON, la scuola delle COMunità MONitoranti che si è tenuta ad Avigliana (TO) dal 22 al 25 giugno 2017. L’iniziativa sviluppata sui temi della trasparenza dei beni confiscati, della gestione dei rifiuti, del mondo della salute e dell’ambiente. è stata organizzata dal Gruppo Abele, Libera e dal Master APC dell’Università di Pisa, con il supporto delle associazioni di Cittadini reattivi, Ondata, Illuminiamo la Salute e la professoressa Daniela Vellutino dell’Università di Salerno con il progetto Diritto di Accesso Civico.
Per chi non ha avuto modo di partecipare, per chi è interessato a capire come poter agire per combattere corruzione e cattiva amministrazione e anche per chi ha partecipato e vuole rinfrescare la memoria, ripercorriamo le giornate e i temi trattati con video, materiali fotografici e didattici. Ci auguriamo che questa condivisione faccia comprendere l’importanza di un percorso civico al monitoraggio, come prevenzione alla corruzione, alla mancata tutela dell’ambiente, della salute e dei nostri territori.
Cittadini Reattivi come associazione di promozione sociale votata alla trasparenza e al diritto di accesso alle informazioni per i cittadini, rimane a disposizione di chiunque vorrà proseguire insieme in questo cammino, per noi, un tentativo concreto e possibile per innescare cambiamento, per prevenire quella terra bruciata e di nessuno che favorisce le mafie, il crimine d’impresa e la corruzione, contro la tutela dei beni comuni e dell’interesse pubblico.
Giorno 1
Introduzione: “Anticorruzione POP” e Bussola COMMON
Giovedì 22, nel magnifico scenario della Certosa 1515 che ha ospitato i quattro giorni di lezioni e laboratori, la scuola COMMON è stata aperta dalla presentazione di “Anticorruzione POP”. Il libro, scritto a quattro mani da Leonardo Ferrante, referente nazionale del settore Anticorruzione civica e cittadinanza monitarante delle associazioni Libera e Gruppo Abele e da Alberto Vannucci, professore di Scienza politica presso l’Università di Pisa, si presenta come un vero e proprio manuale contro la corruzione per la cittadinanza monitorante.
In seguito si è tenuta la presentazione della scuola e dei gruppi di lavoro. Leonardo Ferrante ha illustrato i 10 passi dell’anticorruzione divisi nelle tre tappe.
Tappa 1: Illuminare
- Passo 0: perchè illuminare?
Il punto di partenza è nel riconoscere in ciascuno di noi una domanda di conoscenza su ciò che accade nella sfera pubblica della propria comunità perchè dobbiamo sentirci responsabili di agire senza aspettare che qualcun altro lo faccia per noi.
- Che cosa illuminare?
È necessario ragionare collettivamente attraverso un’analisi di contesto partecipata per individuare un settore di attività pubblica da conoscere e monitorare. Che sia una strada da poco asfaltata e già piena di buche o un cantiere di un’opera non chiuso nei tempi previsti, l’importante è accorgersene documentandone l’evoluzione.
- Come illuminare?
Esistono strumenti che ormai sono alla portata di tutti per reperire le informazioni. Una gran mole di dati pubblici ad esempio è possibile trovarla accedendo alle pagine digitali dal nome “Amministrazione trasparente” dei siti internet degli enti pubblici o semi pubblici. In caso non si riesca a trovare l’informazione desiderata la legge mette a disposizione due strumenti: l’accesso civico semplice e l’accesso civico generalizzato.
- Come riflettere luce?
Una volta raccolti tutti i dati a disposizione è possibile riorganizzarli all’interno di un “portale della trasparenza”, un luogo virtuale dove assemblare dati prevenienti da fonti diverse.
Tappa 2: Vigilare
- Come far parlare i dati?
La gran mole di dati individuati in un certo settore e organizzati in un portale digitale restituirà un gran numero di informazioni che dovrà essere analizzata dalla comunità monitorante. Questa è una delle fasi più delicate perchè si potrebbe giungere a conclusioni affrettate a causa della difficoltà nel gestire una gran mole di dati. Sarà quindi utile individuare esperti e professionisti che possano aiutare la comunità monitorante a svolgere un’analisi scientificamente corretta.
- Come raggiungere gli orecchi dei cittadini?
Oggi è fondamentale rilanciare contenuti complessi nelle forme semplici dei social network e in visualizzazioni grafiche accattivanti.
- Come raggiungere gli orecchi delle istituzioni?
La comunità monitorante deve imparare a porre questioni molto concrete e realizzabili all’ente pubblico che si è individuato. Si può pensare di chiedere all’amministrazione interessata di istituire del personale in grado di accogliere le richieste dei cittadini monitoranti magari utilizzato delle ore di formazione obbligatorie previste per legge su questi temi.
- Come vigilare sulla risposta delle istituzioni?
I cittadini possono organizzare laboratori di vigilanza civica per monitore le azioni della pubblica amministrazione in risposta alle domande formulate verificando i risultati nel lungo periodo per capire se si è verificato un impatto reale.
- Come garantire il mutamento delle regole?
Ad esempio creando delle reti civiche tra comunità che si occupano degli stessi temi e problemi su territori differenti. Insieme sarà possibile identificare quali impedimenti ostacolano un’azione efficace di prevenzione della corruzione e primuovere un cambiamento normativo a ogni livello di governo.
Tappa 3: Partecipare
- Allargare ai cittadini le politiche pubbliche anticorruzione (formulandone di nuove).
Ogni ente è tenuto a dotarsi di strumenti di prevenzione istituzionale dei fenomeni corruttivi. Tra questi l’individuazione di un Responsabile e la predisposizione di un Piano triennale anticorruzione e per la trasparenza. La legge richiedere alle amministrazione che prima dell’approvazione definitiva si proceda a delle consultazioni pubbliche così da coinvolgere la società civile nell’individuaizone delle aree a rischio corruzione.
- Migliorare la vita collettiva tramite l’uso originale dei dati pubblici.
Le comunità possono pensare nuove opportunità economiche e forme di relazione e collaborazione con l’utilizzo dei dati pubblici per offrire da privati ad altri privati servizi innovativi prima inesistenti.
In seguito con Tatiana Giannone di Libera, Rosy Battaglia di Cittadini Reattivi e Massimo Brunetti di Illuminiamo la Salute si è discusso su come monitorare contro la corruzione nei tre ambiti principali in cui è stata organizzata la scuola: gestione dei beni confiscati alla mafia, gestione dei rifiuti e dell’ambiente e tutela della salute.
Le slides di Rosy Battaglia, la presentazione di un percorso di affinità con il settore anticorruzione di Libera e Gruppo Abele e Illuminiamo la Salute, iniziato a partire dalla Summer School On Organized Crime nel 2014 e nel 2015, culminato con Monitorando, prima scuola di cittadinanza monitorante, tenutasi sempre ad Avigliana a luglio 2016.
Qui le slides di Massimo Brunetti di Illuminiamo la Salute.
Giorno 2: Illuminare
La giornata è stata incentrata sulla prima tappa della battaglia contro la corruzione, ovvero illuminare il problema. La mattinata è stata aperta dalla lezione di Ernesto Belisario sul come illuminare. Avvocato che si occupa di diritto di accesso alle informazioni, Belisario collabora col Ministero della Funzione Pubblica all’interno del progetto OpenGov dedicato all’amministrazione trasparente e all’accesso alle informazioni da parte dei cittadini.
L’accesso ai dati è il punto di partenza per monitorare le attività della pubblica amministrazione. Belisario ha spiegato quali sono i tre strumenti a disposizione dei cittadini per accedere alle informazioni:
- Amministrazione trasparente (molti enti pubblici o semi pubblici hanno pagine digitali dal nome “Amministrazione trasparente” in cui sono già presenti una gran quantità di informazioni).
- Accesso civico (si tratta del decreto legislativo 33/2013 in base al quale chiunque può chiedere l’accesso a dati che risultino omessi, inconmpleti, non aggiornati o non nel giusto formato).
- Accesso civico generalizzato (è il cosiddetto FOIA previsto del decreto legislativo 97/2016 con il quale è possibile chiedere specifici dati oltre a quelli che le amministrazioni sono già obbligate a pubblicare).
In particolare Belisario, insieme a Claudio Cesarano, si è soffermato sull’ultimo e più recente strumento garantito di recente in Italia dalla legge sul Freedom Of Information Act.
Qui le Slide di Ernesto Belisario.
La palla è poi passata alla suddivisione in gruppi. Per la complessità dei temi ambiente e salute si è pensato, come Cittadini Reattivi, ad una presentazione ampia che inquadrasse il perchè dei ritardi istituzionali e della consapevolezza civica a partire dall’inquadramento legislativo, costituzionale e del diritto di accesso alle informazioni ambientali e sanitarie.
Obbiettivo: riuscire ad orientarsi, con o senza “bussola”, tra le richieste di dati, quelli resi disponibili effettivamente dalla Pubblica Amministrazione e del conseguente bisogno di monitoraggio civico.
Nel pomeriggio nei laboratori, divisi nei gruppi “Beni confiscati”, “Rifiuti”, “Amianto e siti contaminati”, “Salute”, in cui sono stati discussi e sviluppati, insieme ai partecipanti provenienti dalle reti civiche di Libera e Cittadini Reattivi i primi passi dell’anticorruzione, quelli che riguardano l'”illuminazione dei problemi”, prendendo in esame casi specifici come è possibile apprendere dal video prodotto, grazie a Marco Balestra per Cittadini Reattivi.
La giornata è stata chiusa dall’intervento di Don Luigi Ciotti, Presidente di Libera Contro le Mafie e del Gruppo Abele Onlus, che ha raccontato con la passione e forza che lo contraddistinguono perché diventare cittadini monitoranti.
Giorno 3: Vigilare
La giornata si è aperta con l’ultimo passo della prima tappa della comunità monitorante: come riflettere luce. Passando in rassegna quelli che dovrebbero essere i portali della trasparenza: i siti della Pubblica Amministrazione che dovrebbero mettere a disposizione dei cittadini dati pubblici e informazioni. Nel pomeriggio poi le testimonianze accorate provenienti dalla rete di Cittadini Reattivi, con Le Mamme di Castenedolo da Brescia e Cinzia Manzoni, presidente del Gruppo Aiuto Mesotelioma di Lecco e Giovanna Vanetti di Libera Siena. Interventi che hanno fatto toccare con mano cosa vuol dire battersi per il rispetto della salute, dell’ambiente e della stessa legge, spesso violata e non rispettata dalle stesse istituzioni.
L’intervento di Cinzia Manzoni, presidente dell’associazione Gruppo Aiuto Mesotelioma di Lecco. Testimonianza nata dal dolore per la perdita del padre, trasformata in impegno civico instancabile contro l’amianto, con progetti nelle scuole e la pubblicazione di un manuale d’istruzioni per combattere la fibra killer.
L’intervento di Raffaella Giubellini, per “Le mamme di Castenedolo“, definite “mamme volanti”. Per realizzare il monitoraggio civico del territorio del bresciano, preda di cavatori e rifugio di rifiuti tossici, sono arrivate a salire su un aereo per osservare il territorio dall’alto. Il loro impegno è sfociato nella rete Basta Veleni che ha portato oltre 15mila persone in piazza a Brescia lo scorso 10 aprile, sindaci in testa.
La scuola è stato un momento comunitario, davvero vissuto e partecipato, anche fuori dagli ambiti prettamente formativi, che hanno restituito il senso del bene comune e della condivisione.
Giornata 4
Ultima giornata di chiusura che nella mattinata di domenica 25 giugno ha visto l’intervento di Claudio Cesarano per conto dell’Open Government Partenership, il processo intrapreso dal governo italiano per portare anche il nostro Paese all’apertura dei dati pubblici e alla trasparenza. E l’intervento della professoressa e ricercatrice Daniela Vellutino, già titolare della cattedra di Comunicazione Pubblica e Linguaggi Istituzionali, Dipartimento di Scienze Politiche, Sociali e della Comunicazione – Facoltà di Economia dell’Università di Salerno, che ha collaborato anche come docente a Scuola Common, proprio nella sezione dedicata alla gestione dei rifiuti. Attraverso il blog Diritto di Accesso Civico la dottoressa Vellutino ha modellizzato un processo di controllo delle informazioni che dovrebbe portare le amministrazioni comunali e pubbliche ad applicare, concretamente, la trasparenza nei confronti dei cittadini, a partire dalle bollette e prevenire corruzione, a partire dal flusso dei rifiuti.
Il video dell’intervento di Claudio Cesarano per Open Government Partenship che ha illustrato la collaborazione con la società civile nel OGP Forum per promuovere la trasparenza, gli open data, l’accontability, la partecipazione, la cittadinanza e competenze digitali.
Il video dell’intervento della professoressa Daniela Vellutino, in merito al progetto di monitoraggio sulla trasparenza e sui rifiuti, attraverso Diritto di Accesso Civico.
Qui le slide della Prof.ssa Daniela Vellutino di Diritto di Accesso Civico.
Infine le conclusioni di Leonardo Ferrante, Massimo Brunetti e Rosy Battaglia a fronte di un’esperienza impegnativa, che ha visto la partecipazione di oltre 100 persone da tutta Italia, ma entusiasmante. Esperienza che in questi mesi ha portato molti circoli di Libera a chiedere l’intervento di Common e Cittadini Reattivi nei territori. Con la speranza che questo possa essere non un semplice esperimento, ma un modello di innovazione sociale in grado di supportare le comunità che vogliono lottare per un ambiente salubre, per la tutela della salute e contro l’illegalità, nel rispetto della giustizia.
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