Mercoledì 4 ottobre Papa Francesco ha reso nota al mondo la sua esortazione apostolica alla tutela della nostra casa comune, il nostro pianeta, il seguito dell’enciclica Laudato Sì. Piuttosto che rincorrere articoli e sintesi riduttive o polemizzare sulla definizione di “Papa ambientalista” affibbiatagli dalla stampa mainstream, vi invitiamo a leggere direttamente le 17 pagine della “Laudate Deum.

Ora. Come giornalisti e cittadini scientifici e reattivi siamo rigorosamente laici. Però, appunto, il nostro spirito critico e civico si ritrova moltissimo in quanto affermato da Papa Francesco, specie quando scrive  che «se i cittadini non controllano il potere politico – nazionale, regionale e municipale – neppure è possibile un contrasto dei danni ambientali».

Proprio intorno a questo concetto di bisogno di cittadinanza reattiva, scientifica e monitorante, ci siamo interrogati nella serata “Ingiustizia ambientale a nord est, che fare?” tenutasi a Oltre il Festival, a Ronchi dei Legionari, in Friuli, ospiti di LeAli delle Notizie. , associazione culturale che si batte per il diritto all’informazione, grazie al coinvolgimento di Don Paolo Iannaccone, presidente del Centro di accoglienza Ernesto Balducci di Zugliano (Udine).

Qui potete riascoltare la diretta della serata. Così come per Casale Monferrato, sono in preparazione degli articoli di approfondimento per ogni comunità e territorio attraversato. Nel caso di Ronchi del Legionari è stata molto bella e importante la partecipazione dei cittadini reattivi delle comunità di Trieste e della laguna di Marano e Grado, entrambi siti di interesse nazionale e regionale, ancora minacciati da opere, piccole e grandi, dall’ovovia di Trieste,  all’acciaieria che si vorrebbe costruire nella laguna di Grado e Marano, area di tutela ambientale, ancora inquinata dai reflui industriali provenienti dalla Caffaro di Torviscosa.

Chissà, è forse per questo che una parte dell’opinione pubblica ritiene particolarmente indigeribili i concetti espressi con semplicità da Papa Francesco che ci richiamano ad affrontare, con coraggio, una crisi che non è (più) solo ambientale, ma sociale e globale. 
Il problema del cambiamente climatico, ci dice il pontefice, “è intimamente legato alla dignità della vita umana”.

Ma appunto, ci sprona Francesco, non stiamo facendo abbastanza, ricordando una realtà scomoda: “è la bassa percentuale più ricca della popolazione mondiale che inquina di più rispetto al 50% di quella più povera e le emissioni pro capite dei Paesi più ricchi sono di molto superiori a quelle dei più poveri”.  Perché lo ricordiamo, quell’inquinamento, che mette sotto scacco la salute di almeno 5 milioni di persone è frutto di uno sviluppo industriale fossile, in parte tuttora attivo, come a Taranto, che è stato ed è causa stessa dei cambiamenti climatici.

Danno globale che ricade proprio sulle nuove generazione, come ci ricordano i rapporti SENTIERI  (acronimo di “Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento”, pubblicati dai colleghi di Epidemiologia e Prevenzione, a cura dell’Istituto Superiore di Sanità, AIRTUM e Ministero della Salute),  nei territori dal Piemonte alla Puglia che stiamo ripercorrendo con CIVIC INN 5.0, la nostra scuola itinerante di cittadinanza reattiva e scientifica. 

Che fare quindi? Come ha concluso Don Paolo Iannaccone, non ci resta che essere, diventare e crescere come cittadine e cittadini reattivi. Anche per questo, lo ricordiamo, non possiamo che essere in piazza oggi 6 ottobre per la mobilitazione globale dei Fridays for Future. E’ tempo di resistenza climatica e in un certo senso ce lo chiede anche Papa Francesco.

Per una transizione ecologica giusta e dal basso: a settembre tutti a scuola con CIVIC INN 5.0

Rosy Battaglia per Cittadini Reattivi ETS

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