«Se i cittadini non controllano il potere politico – nazionale, regionale e municipale – neppure è possibile un contrasto dei danni ambientali». Sono le parole di Papa Francesco tratte dall’esortazione Laudate Deum che hanno accompagnato l’incontro che ha aperto “Oltre il festival”, curato dall’Associazione Culturale Leali delle Notizie APS a Ronchi dei Legionari, dal titolo “Ingiustizia ambientale a Nord est: cosa fare?” con Padre Paolo Iannaccone, presidente del Centro di Accoglienza di Zugliano (Udine) intitolato a Ernesto Balducci, e la nostra Rosy Battaglia.“Bello, nel giorno di uscita della “Laudate Deum” di Papa Francesco, dialogare con Rosy Battaglia, giornalista civica e documentarista, sull’ingiustizia ambientale perché “non c’è ecologia senza giustizia e non ci può essere equità in un ambiente degradato” (cf. Laudato si’)” ha commentato Padre Iannaccone.

 

Ed è quello che è emerso sia parlando dell’attività di inchiesta sulle illegalità ambientali italiane e la loro ricadute sulla salute pubblica, promossa da Cittadini Reattivi, in questi ultimi dieci anni. Sia attraverso la produzione dei documentari-inchiesta “La rivincita di Casale Monferrato” e “Io non faccio finta di niente”, con storie che riguardano ogni territorio d’Italia, anche il Friuli Venezia Giulia, da cui partirà, non a caso il prossimo docu-film “Taranto chiama”.

“Una serie d’inchieste dai siti inquinati di Casale Monferrato, Brescia e Taranto per giungere a quelli del Nord-Est: Trieste, Monfalcone, la laguna di Marano e Grado, San Giorgio di Nogaro passando attraverso ferriere, ovovie, acciaierie per parlare di salute e di ambiente pulito, sano e sostenibile che l’ONU nel 2022 ha riconosciuto come diritto umano”, ha sintetizzato Padre Paolo Iannaccone.

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Un incontro di comunità

Un incontro di comunità, quello di Ronchi del Legionari, in un luogo dedicato dall’attivissima associazione di promozione sociale Leali dell’Informazione, al diritto di sapere e alla libertà della stampa. Con un pubblico attento, con il sindaco della città in prima fila, che ha visto da cittadine e cittadini reattivi provenienti sia dalla laguna di Marano e Grado, minacciata dalla ventilata costruzione di un’acciaieria delle dimensioni dell’ex Ilva di Taranto, finanziata da fondi ucraini. Ma anche dalla bella Trieste, che dopo il simbolico abbattimento della storica e inquinante Ferriera, a settembre del 2022, ora è alle prese con la costruzione di un’ovovia che potrebbe letteralmente sbancare il Carso, proprio accanto al Faro della Vittoria. Con i fondi del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza si riuscirà a costruire un impianto a fune nella città della bora, rispettando il principio DNSH?

Che fare? Essere cittadini reattivi!

Intanto, anche a nord est, sullo sfondo, come nel resto dell’Italia, rimangono i danni dell’industria fossile, i siti ancora contaminati come la stessa Trieste e Monfalcone, città con record per morte da mesotelioma, dovuto all’amianto usato nella cantieristica. Che fare quindi? “Essere cittadini reattivi, conclude Paolo Iannaccone. E la risposta arriva direttamente dalla lettura della Laudate Deum, che proprio ad essere  cittadinanza scientifica, reattiva e monitorante. Come lo sono a pieno titolo i 25 mila cittadini friulani che lo scorso 25 luglio hanno presentato nella sede della Regione, le loro firme contrarie ad un impianto altamente inquinante, in un’area particolarmente delicata e anch’essa ancora contaminata dalla Caffaro di Torviscosa.

“Come abbiamo detto molto di quello che stiamo già facendo è il linea con l’esortazione di Papa Francesco nella Laudato Sì e nell’esortazione Laudate Deum e non possiamo che averne conforto e incoraggiamento” ha concluso Rosy Battaglia. “Grazie alle cittadine e ai cittadini intervenuti e al sindaco di Ronchi dei Legionari intervenuto. È questo il senso della nostra scuola di cittadinanza e del giornalismo civico e investigativo al servizio delle comunità”.

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