Non nascondiamolo: siamo preoccupati, stanchi. Ognuno di noi ha un carico più pesante dettato dalla pandemia e dalla guerra e dalle conseguenti crisi: quella economica, sociale e quella ambientale già in corso. In questo contesto, perché occuparsi di beni comuni, come l’ambiente, la salute, come vengono spesi i soldi pubblici,  quando magari facciamo fatica ad arrivare a fine mese?  

Intanto, lo diciamo subito, per non sentirci soli. A differenza di due anni fa abbiamo ripreso a vederci, ad abbracciarci. Così non ci siamo sentiti soli proiettando il nostro documentario “Io non faccio finta di niente” a Milazzo, in un contesto bellissimo come quello del Festival del Cinema Italiano, in un territorio in parte compromesso dall’insediamento industriale, dove la reattività civica, dopo l’esplosione della Raffineria di Milazzo nel 2014, ha bisogno di essere rivitalizzata. 

Non ci siamo sentiti soli grazie ai giovani e alla giovani intervenuti, agli attivisti della commiunity di Cittadini Reattivi, ai critici e agli organizzatori che ci hanno confermato il senso del nostro lavoro di documentazione e che ci hanno chiesto di portarlo nelle scuole, nelle comunità. Mostrare le lotte civiche delle cittadine e dei cittadini bresciani che sono riusciti ad ottenere almeno la ripartenza delle bonifiche ha innescato l’entusiamo e la voglia di reagire dei presenti.  

Anche per questi motivi non ci sentiremo soli a Scuola Common a Torino, la scuola di monitoraggio civico lanciata da Gruppo Abele e Libera, a cui parteciperemo anche quest’anno. Sia come appartenenti alle rete Libenter: con le nostre tirocinanti della SISSA stiamo lavorando al monitoraggio dei fondi del PNRR su Trieste. Sia come protagonisti insieme ad Alessandro Marescotti, presidente di Peacelink, nella serata Common OFF del 13 ottobre, in cui porteremo la testimonianza dell’attività della cittadinanza scientifica, partendo dalla raccolta civica dei dati sulla salute delle cittadine e dei cittadini di Taranto, per arrivare alla presentazione della campagna a sostegno del documentario-inchiesta Taranto Chiama.

Come sa chi ci segue, non bastano solo i dati a raccontare la dimensione e la profondità dei fenomeni. Occorre osservazione dal vero, raccolta delle testimonianze, confronto tra dati e realtà.. E soprattutto mettersi in ascolto, anche critico, delle persone e delle comunità che soffrono.
Proprio per questi motivi, grazie al vostro aiuto, pensiamo sia il tempo di produrre nuovi esempi di cinema reattivo e ritrovarci insieme per discutere di futuro. 

Per il nostro bene comune.

Questo testo è uscito oggi nella nostra newsletter #LiberaeCivica. Se non l’hai ancora ricevuta, clicca qui per iscriverti.

Puoi sostenere  la campagna Taranto chiama con una libera donazione, condividendo il nostro trailer ufficiale  e la stessa campagna su Produzioni dal Basso sui tuoi social, organizzare un incontro online o dal vivo per discutere insieme di ciò che è davvero sostenibile per la vita umana e per l’ambiente.
Ad oggi siamo in 34, grazie di cuore a chi dalla Lombardia alla Puglia lo ha già fatto e abbiamo raggiunto i primi 2600 euro. C’è tempo fino a dicembre ma prima raggiungeremo il budget prima riprenderemo le riprese. Sostieni anche tu il cinema reattivo e dona qui! Grazie.

************

Per essere sempre aggiornati sulle nostre attività vi consigliamo di iscrivervi alla nostra newsletter. Potete seguirci su tutti i social (Telegram, Facebook pagina e gruppocanale YoutubeTwitterInstagram). Qui tutti i nostri bilanci  e lo statuto della nostra associazione.
Potete continuare a sostenere la nostra attività di giornalismo civico indipendente e di advocacy della nostra associazione con una donazione su Paypal o sul nostro c/c su Banca Etica. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.