Quanti sono i procedimenti giudiziari che si occupano e si sono occupati di lavoratori esposti durante la loro attività professionale ad agenti inquinanti e tossici, fino ad ammalarsi e a morirne? Nell’Italia contaminata sappiamo solo che sono migliaia le persone, fra deceduti, malati e familiari, coinvolte. “Vittime che hanno diritto di avere da tutti noi una risposta chiara e univoca” dice il dott. Edoardo Bai di ISDE, Medici per l’Ambiente, insieme al senatore Felice Casson, tra i promotori del convegno che si terrà al Senato della Repubblica il prossimo 23 settembre alle ore 9.30, nella sala dell’Istituto di Santa Maria in Acquiro, in Piazza Capranica 72 a Roma. Convegno sostenuto, oltre che da ISDE, anche da AIEA, Legambiente, Medicina Democratica e Cittadini Reattivi.
“Affronteremo anche il tema del conflitto di interesse che affligge il mondo scientifico, quando le grandi imprese finanziano le ricerche mirate a mettere in dubbio verità scientifiche consolidate, se queste danneggiano i loro interessi” ribadisce Edoardo Bai – pensiamo ad esempio che scienziati in Russia negano la pericolosità dell’amianto crisotilo“.
La richiesta è, quindi, quella di porre attenzione concreta ad un tema che non è possibile continuare ignorare: “Sia per rispetto delle persone coinvolte (vittime o responsabili che siano) sia perché in tutta Italia si stanno celebrando importantissimi processi su questi temi, in specie sui mesoteliomi da esposizione ad asbesto. Noi riteniamo sia essenziale un confronto fra tutti i soggetti chiamati ad esprimersi nel merito; essenzialmente avvocati, magistrati, medici e tecnici, almeno per eliminare le incomprensioni che si manifestano sempre nel confronto fra discipline differenti“.
Chiunque si sia occupato di procedimenti giudiziari che abbiano come oggetto i tumori professionali conosce perfettamente la estrema difficoltà che si incontra nell’affrontare una problematica che è estremamente complessa, sia dal punto di vista tecnico che da quello legale. Finora nessuno è stato in grado di dire una parola definitiva sulle questioni oggetto di discussione; come e più di qualsiasi altro argomento complesso, infatti, in questo campo le opinioni e gli approcci metodologici dei tecnici, dei magistrati e degli avvocati sono discordi e di difficile interpretazione. La conseguenza è che tutto ciò si traduce in sentenze di natura opposta (assoluzione o condanna) a tutti i livelli dell’ordinamento giudiziario, dai giudizi del tribunale di prima istanza alla quarta sezione della Cassazione.
Da qui l’idea di organizzare una giornata di lavoro, che si terrà, appunto, presso il Senato della Repubblica il 23 settembre, con lo scopo di promuovere un primo confronto sugli argomenti principali sui quali non c’è accordo fra esperti. A partire dal ruolo della epidemiologia nella valutazione del singolo caso, all’efficacia della dose cumulativa nel processo di cancerogenesi. Fino al reato di omicidio in rapporto al singolo caso e al rischio relativo ea alla nuova legge sul reato di disastro ambientale.
Il programma provvisorio della giornata prevede già diversi interventi tra cui il dott. Paolo Crosignani, gli avvocati Stefano Palmisano e Silvia Manderini, il consigliere di Cassazione Roberto Riverso e il padre dell’epidemiologia italiana, Benedetto Terracini, insieme, appunto, al senatore Felice Casson, Piergiorgio Duca, docente di biometria e statistica; gli avvocati Laura Mara; Maria Grazia Napoli, Edoardo Bortolotto e dell’epidemiologo Francesco Barone Adesi.
Per informazioni e registarsi all’evento (i posti sono limitati a 100 partecipanti) è possibile scrivere a cittadinireattivi[@]gmail.com.
sarà possibile avere la registrazione dell’evento o seguirlo in streaming?
Grazie!