E’ un bruttissimo spettacolo quello offerto dal mondo politico e mediatico in queste settimane. Nel bel mezzo di una profondissima crisi ambientale, climatica, sociale ed umanitaria si punta il dito a chi, a suo modo, sta tentando di portare nell’agenda politica le priorità del post- pandemia, a partire dall’emergenza Pianeta Terra.
Priorità che sono del tutto scomparse, cancellate dalla guerra e dalle “ragion di Stato” e approfondite solo superficialmente dai media mainstream, dove i giovani rappresentanti di Ultima Generazione, Fridays for Future ed Extinction Rebellion sono invitati come figuranti. Ciò che ci ha colpito, del mondo adulto che li sta giudicando è il totale disinteresse per le ragioni scientifiche dei giovani attivisti e il totale distacco dallo stato di profonda eco-ansia in cui invece versano giovani e adolescenti consapevoli di ciò che sta succedendo.

Noi, comunicatori, giornalisti e attivisti di vecchia data dovremmo invece ascoltare ed amplificare il loro appello ad azioni concrete per salvare il pianeta, eliminare l’inquinamento che costa la vita, solo in Italia, ad almeno 80 mila persone l’anno e rendere le nostre vite più sostenibili a partire dal cibo che consumiamo al tipo di trasporti che utilizziamo.
Occorre poi andare ancora più a fondo e chiedere alle istituzioni cosa stanno davvero facendo per le generazioni future, citate nell’articolo 9 della nostra Costituzione.

Come ci ricordano da Brescia, Milano e Taranto solo in queste ultime settimane, il monitoraggio civico è indispensabile per mettere in evidenza le contraddizioni del potere. A Milano, nell’ex SIN Bovisa, come denuncia il Parco Goccia si abbattono alberi e querce indispensabili per il risanamento ambientale, dopo che la città di Milano ha perso milioni di euro del PNRR per non essere riuscita a piantare alberi a sufficienza a causa dell’eccessivo cemento e consumo di suolo . E mentre a Taranto, imperterrita, la società civile con Peacelink, la dottoressa Annamaria Moschetti e ARPA stessa denunciano i continui picchi di benzene e sostanze tossiche provenienti dall’ex Ilva, da Brescia una notizia confortante che dà ragione agli attivisti del Presidio 9 agosto e Basta Veleni: il mega depuratore del lago di Garda può attendere. Almeno fino a quando non si avrà l’esito dello studio ecofluviale del fiume Chiese che potrebbe essere ridotto a fognatura dalla grande opera: parola del ministro del MASE Pichetto Frattin.

Ed è proprio su questi temi cruciali che si muoverà il nostro progetto sostenuto dall’Otto per Mille della Chiesa ValdeseReattivi si cresce” e la nostra scuola di cittadinanza reattiva e scientifica CIVIC INN (se siete studenti, insegnanti, docenti universitari, attivisti di nuova e vecchia data residenti in Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Lazio, Campania e Puglia, scriveteci per avere maggiori informazioni su cittadinireattivi@gmail.com mettendo nell’oggetto Info su CIVIC INN), in collaborazione con ISDE, Medici per l’Ambiente e l’Osservatorio per la Comunicazione  e l’Informazione Pubblica in Italia e in Europa dell’Università di Salerno.

Nel frattempo, porterò la nostra attività ed esperienza in due contesti scientifici di rilevanza nazionale. La prima occasione sarà grazie all’invito dell’Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche a Pisa, nell’ambito del convegno nazionale dell’Associazione Italiana di Epidemiologia (AIE) che ricordo è anch’essa tra i sostenitori del nostro documentario-inchiesta Taranto chiama. Il 18 aprile parteciperemo alla tavola rotonda in occasione della presentazione del progetto di ricerca “One Health Citizen Science” che lavorerà nei prossimi 4 anni in aree italiane ad elevata pressione ambientale e sul ciclo dei rifiuti disegnando e conducendo studi di epidemiologia ambientale con la partecipazione attiva dei cittadini e delle comunità.

Il 21 aprile terrò al Master di Comunicazione della Scienza dell’Università di Parma,  la lezione dal titolo “Sostenibilità e diritti umani alla prova della comunicazione scientifica, in cui parleremo, a partire proprio dalle comunità che vivono nei Siti più contaminati d’Italia, i SIN come Casale Monferrato, Brescia e Taranto, riconosciuta dalle Nazioni Unite come “zona di sacrificio”, tra le contraddizioni di un modello di comunicazione che non ascolta le istanze della cittadinanza scientifica.

C’è sicuramente tanto da fare e non ci fermiamo

Rosy Battaglia per Cittadini Reattivi APS

 

Questo testo è uscito nella nostra newsletter #LiberaeCivica. Se non l’hai ancora ricevuta clicca qui.

PS Vi ricordiamo che potete sempre e comunque sostenere il doc-inchiesta Taranto Chiama donando sul conto corrente di Cittadini Reattivi mettendo come causale “Donazione per Taranto Chiama” o, in alternativa, potete continuare comunque a sostenere il nostro lavoro e il resto delle nostre attività anche su Paypal con una donazione continuativa. A questa pagina maggiori informazioni: “Dona e Sostieni”. La rendicontazione di come verranno spesi i fondi sarà documentata nei nostri bilanci.

************

Per essere sempre aggiornati sulle nostre attività vi consigliamo di iscrivervi alla nostra newsletter. Potete seguirci su tutti i social (Telegram, Facebook pagina e gruppocanale YoutubeTwitterInstagram). Qui tutti i nostri bilanci  e lo statuto della nostra associazione.
Potete continuare a sostenere la nostra attività di giornalismo civico indipendente e di advocacy della nostra associazione con una donazione su Paypal o sul nostro c/c su Banca Etica.  

 

Il nostro lavoro di (in) formazione civica nel 2023 e la realizzazione di questa newwletter
è possibile grazie al contributo dell’8 per mille della Chiesa

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.