Dall’inizio della pandemia come Cittadini Reattivi associazione abbiamo lanciato settimanalmente la nostra newsletter, “Libera e Civica“, con notizie e di aggiornamenti, non solo sulla situazione sanitaria ma anche su quella ambientale. Affrontando e facendo luce su questioni mai risolte, come Ilva e la sofferenza della popolazione di Taranto, l’inquinamento atmosferico, delle acque di fiumi, mari e falde acquifere. Ma anche sulle possibilità di economia sostenibile, che esistono già. Lo abbiamo fatto anche ricondividendo, partecipando e organizzando tanti, con i protagonisti di queste lotte, che continueremo a organizzare e promuovere. Tutto ciò insieme ai nostri approfondimenti, inchieste e articoli sull’indispensabile monitoraggio civico.
Nell’ultimo numero, che avete ricevuto nella vostra casella di posta il 6 novembre, abbiamo messo in risalto un evento importante: la richiesta di commissariamento della sanità lombarda e l’abrogazione della “riforma Maroni” che indebolisce, ancora un volta, la sanità pubblica in Lombardia. Anche per questo abbiamo documentato e sostenuto le 45 associazioni tra cui Medicina Democratica e Campagna Dico32! Salute per tutte e tutti, della manifestazione che si è svolta sabato 7 novembre con due distinte modalità di protesta. Da una parte, infatti, si è svolta una “maratona web”, e, dall’altra, un presidio in presenza davanti alla sede della Regione Lombardia. Nel servizio della nostra Gloria Schiavi , l’intervista ai protagonisti del cordone sanitario, che a causa delle restrizioni covid, si è trasformato da “cordone sanitario” a presidio davanti a Palazzo Lombardia: Marco Caldiroli di Medicina Democratica, Rocco Spinelli di Potere al Popolo e Claudio Libani del Comitato di difesa della sanità pubblica Milano Città Metropolitana del sud-ovest.
Gli organizzatori e le associazioni aderenti promettono che la protesta non si ferma assolutamente qui ma che ci saranno altre occasioni e modalità per chiedere il commissariamento della sanità lombarda e l’abrogazione della “riforma Maroni”, entrata in vigore nel 2015 e giunta dopo cinque anni al termine della sperimentazione. Quel che sarà della sanità lombarda dipenderà moltissimo dall’esito della consultazione e dal fatto che la legge venga confermata, abrogata o semplicemente modificata. L’abrogazione, secondo i promotori della campagna, è l’unico esito accettabile. Diritto alla salute e il diritto alla vita sono fondamentali, per tutti. Già il 20 giugno una manifestazione in piazza Duomo a Milano aveva portato le istanze di una nutrita rappresentanza dell’associazionismo e della società civile lombarda, colpita dalla prima ondata della pandemia con particolare durezza. Ora come allora, il pesante impatto che il Covid-19 ha avuto sulla popolazione della Lombardia è da ascrivere anche all’inadatto sistema sanitario regionale, incentrato sulle cure ospedaliere piuttosto che sulla medicina territoriale, ridotta all’osso.
Covid-19 Chi tutela la salute dei cittadini in Lombardia? La nostra seconda richiesta al Difensore Civico #salviamolalombardia
Salute e trasparenza sono diritti dei cittadini. Ma la trasparenza è anche un dovere per le Istituzioni, specie in questo momento delicatissimo, in cui la nostra vita dipende da dati e algoritimi. Anche per questo, abbiamo aderito all’appello al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte perché assicuri dati sanitari aperti, ben descritti, aggiornati e machine readable (processabili dai computer). Dati che attualmente vengono elaborati in prima istanza dalle regioni, che nel caso della Lombardia, nonostante le richieste di accesso di associazioni e giornalisti, non sono mai stati resi disponibili. Intanto la petizione su Change, promossa in primis da Transparency International Italia, Ondata, da The Good Lobby Italia, Covid19Italia.help, Scienza in Rete, Gimbe Cittadini Reattivi e tante altre associazioni e cittadini, ha oggi ha già superato le 10 mila firme. Un atto dovuto, a nostro avviso visto che l’Italia chiesto e ricevuto di sedere nel board dell’Open Government Partnership, la più importante iniziativa globale che promuove la trasparenza e l’apertura dei Governi e delle amministrazioni. Eppure l’Open Government Forum, in seno alla Presidenza del Consiglio, (di cui anche Cittadini Reattivi fa parte) in questi mesi, non è mai stato convocato. Un’occasione persa di dialogo tra cittadini e istuzioni impegnati per la trasparenza.
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Sarà un inverno impegnativo, ma noi, nel nostro piccolo ci siamo.
#Datibenecomune, appello della società civile alla trasparenza sui dati sanitari al Presidente Conte. Firma anche tu! #covid19
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