“Volete voi che il gestore unico del Servizio Idrico Integrato per il territorio provinciale di Brescia rimanga integralmente in mano pubblica, senza mai concedere la possibilità di partecipazione da parte di soggetti privati?”

E’ questo il quesito a cui i bresciani dovranno rispondere domenica 18 novembre quando si svolgerà il referendum consultivo sull’acqua pubblica.

 

 

Attualmente Acque Bresciane srl è il gestore unico dell’acqua nella provincia ed è un’azienda pubblica, ma dal 2015 una legge prevede che si possa attuare una gestione mista, cosicché ai privati possa andare il 49% della società e quindi dei profitti. Il referendum è stato indetto proprio per bloccare l’accesso dei privati nella gestione e in questo caso ci sarebbe la società A2A interessata ad entrare nel mercato dell’acqua bresciana.

Il referendum è consultivo -non è previsto quindi un quorum-, dopo di ché saranno i sindaci della provincia lombarda a decidere se mantenere una gestione completamente pubblica di questo bene comune indispensabile per le comunità.

Il referendum è stato promosso dal “Comitato referendario acqua pubblica Brescia” che continua in questa campagna per evitare che l’ingresso dei privati comporti profitti per pochi e che non vengano diminuiti gli investimenti per la gestione della rete idrica.

 

 

Noi #CittadiniReattivi sosteniamo i cittadini della provincia di Brescia in questo importantissimo referendum come li sosteniamo nella lotta all’amianto e in tutte le lotte ambientaliste.

Non dimentichiamo che stiamo parlando di una delle città più industrializzate d’Europa. Ma anche una delle più contaminate. Insieme al sito di interesse nazionale Sin Caffaro, l’intensa attività industriale ha fortemente influito sulle matrici ambientali della città. Dalle falde acquifere, con l’acqua che è stata contaminata da cloro esavalente, alle diossine e PCB. Alle discariche incontrollate su tutto il territorio provinciale. Una pressione ambientale fortissima che ha fatto sì che a Brescia sia nato un movimento civico variegato e trasversale che ha portato, il 10 aprile 2016, oltre 15 mila persone e tutti i sindaci di Brescia e provincia a manifestare per chiedere “Basta Veleni”.

D’altronde lo slogan della nostra associazione è: terra, cielo, acqua puliti per tutti e -possibilmente- ci auspichiamo che rimangano beni comuni, indispensabili per una buona qualità della vita.

 

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Noi le buone pratiche di partecipazione e le attività dei cittadini a tutela dei beni comuni continueremo a verificarle e a raccontarle. Anche per risolvere i conflitti e far evolvere il dialogo tra le comunità e la Pubblica Amministrazione, nell’interesse pubblico. Con il progetto Storie Resilienti, producendo due doc-inchiesta e un ebook, sostenuto dal basso e aperto alle donazioni, Cittadini Reattivi sta cercando di documentare e indagare in modo indipendente e multimediale, alcune delle comunità più reattive e resilienti d’Italia.

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