Carmine Piccolo al traguardo della Corsa in Maddalena, Brescia 2 novembre 2014
Carmine Piccolo al traguardo della Corsa in Maddalena, Brescia 2 novembre 2014

Carmine Piccolo ha corso tutta la vita. Da quando, bambino, aiutava il padre trasportando cassette di bottiglie su e giù per le scale dei palazzi di Saviano, paese campano al confine della Terra dei Fuochi, all’ultima gara della Federazione Italiana di Atletica Leggera, gareggiata domenica 2 novembre 2014, in cui si è classificato terzo, percorrendo dieci chilometri in salita per arrivare sul Monte Maddalena, sopra la città di Brescia.

“Oggi però corro per portare un messaggio di salute pubblica, per chiedere ai miei concittadini, agli amici sportivi di partecipare attivamente alla difesa del nostro territorio e di gareggiare con me contro i tumori e le malattie che derivano dall’inquinamento e dai rifiuti tossici interrati in cave e  discariche“.

Dopo una pausa di sette anni, infatti, il docente di educazione motoria all’ITIS Pascal di Manerbio e allenatore sportivo, ha ripreso da qualche mese la partecipazione assidua a competizioni e manifestazioni podistiche. E percorre dai 20 ai 30 chilometri ogni giorno anche per sfogare un dolore che porta con grande forza e dignità, parlando della sua più grande tifosa: Mia moglie Rosalba lavorava fino al dicembre scorso come operatore tecnico centralinista all’ospedale civile di Montichiari, erano quasi 25 anni ormai, sempre sorridente, piena di vita, estroversa, buona e gentile con tutti, mi incoraggiava sempre in tutte le cose che facevo. Il 12 dicembre scorso si è ammalata di una forma rara di leucemia aggressiva che non le ha lasciato scampo e dopo nove mesi di sofferenza è spirata tra le mie braccia“- racconta.

Nei reparti di Ematologia, Radio, Trapianti, Oncologia degli Spedali Civili di Brescia, ho incontrato tantissimi malati. Ho voluto approfondire le cause e ho scoperto che il linfoma era aumentato moltissimo, insieme al mieloma e alle leucemie”. E’ quello che succede a ridosso della periferia della città sede del sito di interesse nazionale Caffaro, a cavallo tra i quartieri di San Polo, San Polino, Buffalora fino alla “bassa bresciana” tra Castenedolo, Montirone, Capriano del Colle, Borgosatollo, Ghedi, Rezzato, Nuvolera, Calcinatello, Calcinato, Montichiari (la città europea con più discariche sul proprio territorio ndr) dove c’è una concentrazione elevatissima di cave che una volta inattive vengono riempite con rifiuti di tutti i tipi, solidi urbani, pericolosi, inerti, radioattivi”.

Mappa delle discariche in provincia di Brescia
Mappa delle discariche in provincia di Brescia

Ecco spiegato perchè, accanto alle indispensabili scarpette, quest’uomo speciale, indossa ogni giorno un’immancabile maglietta fosforescente con una pettorina dove ha scritto a mano, a grandi caratteri neri, il suo messaggio al mondo: “No cave, no discariche a Ghedi, San Polo, Buffalora, Rezzato, Montichiari, Montirone, Castenedolo, Capriano, Calcinate, corri con me, basta tumori“.

C’è chi lo ha definito il “Forrest Gump della bassa bresciana”. Ma Carmine Piccolo con il suo incedere determinato e con il suo impegno sociale e civico mette in luce, da vero cittadino reattivo, il dramma autentico di una pianura di natura alluvionale coltivata, diventata sede di cave, ora trasformatasi in una zona di colline artificiali, dove a montagne di veleni si alternano centinaia di specchi d’acqua che ormai contengono di tutto. Dai residui storici delle acciaierie a quelli dell’industria del cromatura e della rubinetteria, all’amianto fino ai rifiuti provenienti dall’est Europa. Un carico esplosivo di veleni che ha contaminato la falda acquifera di Brescia e provincia con metalli pesanti e cromo esavalente, a cui si sommano i PCB della Caffaro , le diossine, i furati e il cesio radioattivo.

Cave dove il piano di campagna coincide ormai con il livello delle falde acquifere che quindi vanno a trovarsi a contatto con composti tossici, come hanno cercato di mostrare nel loro viaggio aereo le mamme di Castenedolo.  E’ questo il motivo dell’opposizione di cittadini e ambientalisti alla Cava Castella a Rezzato, così come alla Cava Inferno di Ghedi, dove avvengono da tempo scarichi illeciti che Carmine ha denunciato da anni anche da nel ruolo di consigliere comunale nei banchi dell’opposizione, così come nella stessa Montichiari, dove gli amministratori da tempo chiedono stop alle discariche e l’avvio di un’indagine epidemiologica che confermi lo stato di emergenza ambientale e sanitaria in atto.

Motivi di allarme confermati dalla Commissione Parlamentare sul traffico di rifiuti illeciti che nella relazione del 2012 concludeva  “Le informazioni e i dati acquisiti dalla Commissione sul territorio del comune di Montichiari e dei comuni limitrofi devono fare riflettere sullo stato di crisi di questa parte dell’entroterra bresciano e sulla possibilità di pianificare, a dispetto di un’opposizione non ideologica delle popolazioni locali, la realizzazione di ulteriori impianti in un’area già fortemente compromessa dal punto di vista ambientale e sanitario“.

Allarme a cui si affianca lo studio dell’ASL di Mantova che già nel 2009 aveva accertato l’aumento di tumori sulla popolazione man mano che si avvicina al confine con la provincia bresciana, anche se a tutt’oggi, nonostante sia stato fortemente richiesto dai comitati, amministratori e cittadini, non sia ancora stato effettuato uno studio epidemiologico ad hoc.

Carmine Piccolo con Carmine Trecroci presidente Legambiente Brescia
Carmine Piccolo con Carmine Trecroci presidente Legambiente Brescia

Ma ancora una volta nel silenzio delle istituzioni che dovrebbero rispondere sullo stato dell’ambiente e della salute pubblica (tra cui i sindaci ndr) e nell’assenza di una presa in carico ufficiale della gravità di quanto sta succedento anche in questa parte d’Italia, la scelta di Carmine è quella di riprendere a correre, ancora più forte, più spesso, ritornare nel circuito FIDAL che lo ha visto protagonista di tante gare in passato, ma con una carica umana in più, davanti a cui l’indifferenza e il quieto vivere non possono che arrendersi, contagiando centinaia di persone. “Non basta la protesta, bisogna partecipare ai consigli comunali, vigilare sulle decisioni che vengono prese sulle nostre teste“. Consigli comunali e provinciali dove vengono ratificati i Piani di Governo del Territorio, approvati appalti e concessioni.

Sono stato a  Saviano, mio paese natale in Campania, ho corso la maratona dell’acqua intorno al Lago d’Iseo, per portare un messaggio forte e chiaro: l’acqua deve rimanere pulita perché l’acqua è vita e salute. Ho corso a Cremona, Breno e Darfo Boario Terme, incontrando e accolto da sindaci e assessori e migliaia di cittadini. Sono entranto in contatto con Legambiente e i comitati locali, cerco di portare il mio messaggio ovunque ed ovunque sono accolto a braccia aperte“.

E l’impegno di Carmine non si ferma qui. Sostenuto da amici e dagli ambientalisti bresciani mentre comunica su Facebook le sue conquiste quotidiane,  progetta un’impresa epica: “Vorrei organizzare una corsa da Brescia a Milano, fino alla sede della Regione Lombardia. Centodieci chilometri a piedi per dire davvero no a cave e discariche nella zona bresciana E spero saremo in tanti“.

La pettorina di Carmine Piccolo con dedica speciale a Cittadini Reattivi [grazie]
La pettorina di Carmine Piccolo con dedica speciale a Cittadini Reattivi [grazie]

4 commenti

  1. Bellissimo! Bravissima Rosy Battaglia.

  2. Author

    Grazie Carmine, dovere parlare di un grande cittadino reattivo.

  3. Ottimo articolo di una grande giornalista Rosy Battaglia sensibile al problema dell’inquinamento, per un grande uomo e bravo atleta Carmine Piccolo.

  4. Tutto vero e molto ben scritto, ottimi anche i collegamenti 🙂

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