“Un fiume di persone ha attraversato il centro di Brescia!“. È questo il primo commento del Presidio 9 agosto insieme alla Federazione delle Associazioni che amano il fiume Chiese e il suo lago d’Idro e di decine di gruppi e comitati, dopo la manifestazione unitaria che si è tenuta lo scorso 13 aprile a Brescia contro il progetto progetto dei depuratori del lago di Garda nelle acque del Chiese e alle nuove opere di regolazione del lago d’Idro.
“Un’ondata di solidarietà ha unito i territori, dal Trentino al Mantovano, contro l’ennesima imposizione dall’alto di grandi opere insensate. Erano presenti anche molte realtà gardesane fra le quali il Coordinamento interregionale per la tutela del Garda. La mobilitazione del 13 aprile è solo l’inizio! La lotta contro i mega depuratori del Garda a Gavardo e Montichiari riparte più forte che mai. Oltre 2000 persone hanno detto NO al progetto di depurazione.
Quando così tante persone si uniscono per una giusta causa, le istituzioni sono obbligate ad ascoltare.
Le forze politiche devono farsi carico delle richieste e dare risposte adeguate. Il progetto torni nelle mani della politica bresciana! Cancelliamo la nomina del commissario, imposta con metodi burocratici senza alcuna giustificazione”, continua il commento della Federazione.
Alla mobilitazione hanno partecipato anche diversi sindaci del territorio e, insieme alla cittadinanza attiva, hanno chiesto la sospensione delle procedure in corso per la realizzazione delle opere di depurazione l’istituzione di un tavolo di confronto pubblico possano partecipare anche le associazioni ambientaliste, oltre che le più autorevoli Università europee per rimettere in discussione il Protocollo d’Intesa, elaborando un piano di salvaguardia realistico del Lago di Garda.
