A Colleferro, in uno dei siti di interesse nazionale, declassato a sito di interesse regionale lo scorso gennaio dal Ministero dell’Ambiente, è sorta una delle associazioni italiane più attive sulle tematiche ambientali, pacifiste e sociali, la ReTuVaSa che nasce nel 2008 dalla sinergia di cittadini di Colleferro, Anagni e Ferentino.
Un attivismo concreto e propositivo, come racconta il presidente Alberto Valleriani teso a ricostruire l’unità ambientale e socio-culturale lungo il corso del Fiume Sacco che sorveglia e documenta tutto ciò che avviene in una zona interessata da cementifici, discariche ed inceneritori, facendo proposte per ripensare un territorio a misura d’uomo.
Dagli incontri di coordinamento sul territorio al forum con gli altri cittadini che vivono negli altri siti di interesse nazionale alla collaborazione con ASL e istituzioni nel programma di sorveglianza sanitaria che sta coinvolgendo la popolazione di Colleferro e dei comuni limitrofi interessati dalla contaminazione di Beta- Esaclorocicloesano. Il pesticida, prodotto nell’area industriale di Colleferro, sversato nei terreni e nelle acque del Fosso Cupo è arrivato a contaminare le sponde del fiume Sacco ed entrare nel ciclo alimentare di uomini e animali.
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