Ci sono davvero molte storie di buone pratiche che meritano di essere narrate lungo la nostra Penisola. Spesso arrivano da quei tanti, troppi territori in piena emergenza ambientale che attendono ancora di essere bonificati. Parliamo dei SIN (Siti di Interesse Nazionale) e, cioè, quei territori a cui da sempre riserviamo la nostra attenzione partendo dalla forza reattiva dei loro cittadini.
Siamo ad Anagni, il borgo medievale che ha dato i natali a papa Bonifacio VIII e che è stato teatro del famoso “schiaffo” a lui inflitto nel 1303 da Giacomo Sciarra Colonna. Suggestivo, questo borgo intriso di storia, dalla sua altura apre una vista mozzafiato: quella sull’apparentemente incontaminata Valle del Sacco.
La Valle prende il nome dal fiume che l’attraversa per 87 km prima di confluire nel fiume Liri. Siamo in provincia di Frosinone e, Anagni, è uno dei 19 comuni che dal 2016 rientrano nel SIN del Bacino del Fiume Sacco. E pensare che un tempo questo territorio era parte della rigogliosa campagna romana, mentre oggi, il verde dei terreni coltivati e dei tratti boschivi non è risparmiato dai fumi e dai liquami di quelle industrie che dagli anni ’60 – con gli incentivi delle Casse per il Mezzogiorno – hanno colonizzato le sponde del fiume.
L’associazione Sconfinatamente e il Giardino Ousmane
Nonostante nella Valle del Sacco le bonifiche e le riconversioni industriali sono purtroppo ancora un lontano miraggio, qui c’è anche un destino carico di energia positiva comune a tante altre zone italiane: la forza e la resilienza di quei cittadini che non si stancano di voler difendere la bellezza naturalistica, paesaggistica e storica della loro terra. Sì, perché non va assolutamente dimenticato come la cittadinanza attiva, spesso utilizzando solamente la propria forza e volontà d’animo, riesca a realizzare realtà socialmente utili colme di riscatto per la propria terra. L’associazione di cui stiamo parlando è Sconfinatamente ODV, quella da cui è nato il bellissimo progetto chiamato Giardino Ousmane.
Lo scorso maggio 2022 eravamo già stati nella cittadina del frusinate su invito di Legambiente Anagni per presentare il nostro secondo docu-inchiesta “Io non faccio finta di niente”. Ci siamo tornati per incontrare alcuni membri dell’associazione Sconfinatamente ODV che ci hanno accompagnato durante la visita all’incantevole Giardino Ousmane.
L’idea è nata insieme all’associazione nel 2018, ci ha raccontato il presidente Carmelo Selvaggio: “Ovvero, quando la questione dell’immigrazione era molto sentita. Anche qui ad Anagni vennero ospitati una sessantina di ragazzi e Sconfinatamente, quindi, è nata per rivolgersi ai più deboli, cercando di risaltare il tessuto sociale. Con i vari decreti sicurezza e la fine dello Sprar, poi, abbiamo deciso di accelerare i tempi e creare più attività per questi ragazzi, oltre che continuare ad aiutarli economicamente. Tra le attività è nato anche il Giardino Ousmane, il cui nome e l’impegno sono dedicati al giovane Ousmane Sidibe, morto tragicamente sul lavoro a soli 23 anni il 24 febbraio 2020. Ousmane era uno dei giovani volontari di origine ivoriana che era riuscito ad inserirsi perfettamente nella nostra comunità”.
Il Giardino si trova all’interno del parco del Convitto Nazionale Regina Margherita di Anagni, ha proseguito il presidente di Sconfinatamente ODV e: “L’idea di collocare il Giardino Ousmane proprio qui è capitata per caso dopo un incontro con il direttore del convitto. È stato proprio lui a parlarci di questo parco da sistemare. La natura si era davvero ripresa i suoi spazi e per noi ha rappresentato da subito il luogo fisico per l’espressione sociale richiamata dalla nostra associazione. Adesso la vita e le attività che presentiamo nel Giardino Ousmane passano nelle mani dei nostri preziosi volontari. Sì, perché sono proprio loro a mirare a degli obiettivi e a non mollarli. Senza di loro non saremmo arrivati a questo punto e non saremmo riusciti a coinvolgere tutte le persone che ci sostengono. Non a caso, adesso sta cominciando ad arrivare anche qualche piccolo finanziamento esterno come, ad esempio, le libere donazioni da parte di chi partecipa alle nostre attività”.
“Il silenzio e la cura puliscono il cuore e la mente”. Nel verde e tra i colori del Giardino Ousmane
Abbiamo visitato il Giardino Ousmane durante una bellissima mattinata di sole e abbiamo camminato alla sua scoperta insieme al presidente di Sconfinatamente e a due dei volontari che si prendono cura del verde e delle altre attività: Massimo Silvestri e Daniela Morini. Proprio loro ci hanno raccontato come questo spazio venga proposto come un giardino laboratorio, in modo che chiunque venga può proporre la propria idea. E lo stesso vale anche per tutte le attività che qui si promuovono: dal teatro e la musica alla presentazione dei libri. A renderli orgogliosi, poi, è come questo progetto stia crescendo: “Stiamo aprendo nuovi sentieri e siamo stati contattati sia dalle scuole che dal centro diurno dei ragazzi disabili per realizzare delle progetti. Non a caso la nostra idea è questa: il giardino è di Anagni. È di tutti pur non essendo pubblico poiché appartiene al Convitto Nazionale Regina Margherita. Anche l’inverno riusciamo ad organizzare qualche evento come, ad esempio, le castagnate di ottobre oppure le feste di Halloween e di Natale”.
Ciò che spicca subito all’interno del Giardino Ousmane sono i colori. Non solo quelli dei fiori piantati e del verde tutto intorno, perché a saltare all’occhio sono anche quelli di tutti i lavori realizzati all’interno di questo spazio. Ed è qui che la parte laboratoriale si fa viva testimonianza di come ogni volontario ci metta del suo: chi lavora il legno, chi disegna, chi fa graffiti, chi intarsia il legno. E in tutto questo la filosofia del recupero e del riuso è predominante. Ad esempio, la bellissima “musa del teatro” intarsiata vicino al palco e le coloratissime sedie della platea recuperate dal convitto che sono state riverniciate ad hoc.
E pensare che inizialmente qui la natura si era riappropriata di tutto. Ma come ci ha raccontato Massimo Silvestri: “Siamo entrati e la nostra formula è stata <<pulire e pulire>>. Ma non l’abbiamo presa con negatività, piuttosto dal punto di vista orientale. Lavorando nel verde si pulisce la testa e il cuore, apprezzando il silenzio“.
Tra alberi addobbati all’uncinetto, sassi colorati, cornici panoramiche realizzate a mano per omaggiare la splendida vista sulla Cattedrale e l’importante testimonianza della panchina rossa a sostegno delle donne vittime di violenza si arriva, poi, alla Casina Bonghi. Si, perché qui un tempo c’era la tenuta che appartenne al Ministro dell’Istruzione Bonghi verso la fine dell’Ottocento. Si possono vedere ancora i soffitti affrescati, le stalle, le lavanderie e il lavatoio poco più distante. Proprio questo è stato affrescato con opere di Street Art e l’idea è quella di farlo diventare uno stagno.
Date le testimonianze storiche presenti all’interno del Giardino Ousmane, i volontari che stanno compiendo questa grande opera di giardinaggio non escludono, quindi, di voler anche ristrutturare gli ambienti e renderli fruibili a impatto zero con l’installazione di pannelli solari. Proprio qui uno street artist della zona ha realizzato un’affascinante opera che si aggiunge agli affreschi presenti e che raffigura la dea bianca, cioè: la natura. Inoltre, proprio come ci ha detto la volontaria Daniela Morini, si stanno effettuando anche delle ricerche storiche per capire come erano le strutture e come funzionavano anticamente.
Poco distanti sono state ospitate le api per realizzare il miele ed è stata anche ripresa la raccolta delle olive dei bellissimi ulivi secolari presenti nel parco proprio come si faceva un tempo. Non a caso il terreno è molto scosceso e si intravedono ancora gli antichi terrazzamenti. Di fatto, il futuro del Giardino Ousmane potrebbe rappresentare anche l’idea di diventare un vero e proprio ecomuseo.
Ma non è tutto, perché tra i terrazzamenti e gli ulivi secolari, i volontari hanno aperto un sentiero per arrivare al Rio. Si tratta di un torrente che, proprio a ridosso del Giardino Ousmane, un tempo veniva utilizzato dai contadini per abbeverare gli animali. La fonte è ancora attiva e fortunatamente non è inquinata. Per questo i volontari stanno pensando di realizzare un parco sub urbano che si colleghi ai Comuni limitrofi di Fiuggi e Porciano, dove da poco sono stati realizzati dei percorsi naturalistici circumlacuali attorno al lago di Canterno, tra la sua riserva naturale.
Ed è proprio tra i varchi aperti nel bosco sopra il Rio che ci siamo addentrati insieme ai volontari che ci parlano di come solo quando tutto sarà ben pulito si potrà pensare anche di realizzare un’area recintata per cani. Magari aggiungendo solo qualche panchina per permettere ai loro padroni di leggere o rilassarsi mentre i loro amici a quattro zampe giocano liberi. Ciò che è certo è che questo lembo del Giardino Ousmane resterà vergine. Non a caso, i volontari hanno già realizzato alcune esperienze insieme ai bambini alla scoperta del bosco.
Di fatto, la parte alta del Giardino rimarrà antropizzata per realizzare laboratori, spettacoli teatrali, concerti, letture, confronti, dibattiti e attività per bambini, mentre la parte scoscesa verso il Rio sarà lasciata così com’è, lavorando solo sulla sicurezza dei sentieri.
Da questo piccolo angolo all’interno del bosco non si vede la parte cittadina pur essendo a pochi metri. Si è completamente immersi nella natura: un vero e proprio piccolo paradiso naturale.

“I No aiutano a costruire il futuro.” La filosofia del Giardino Ousmane e l’appoggio di Legambiente Anagni
Un proliferare di idee che sono diventate o stanno per diventare realtà: questo è quello che si cela dietro il Giardino Ousmane. Ma la chiave di tutto, come precisa il volontario Massimo Silvestri è una: “Al di là dell’aspetto politico e ambientale, l’aspetto fondamentale che collega tutto è quello sociale. Se vogliamo risolvere il problema ambientale, infatti, possiamo farlo sono risolvendo quello sociale che, a sua volta, è anche un problema politico. Anagni è carente di verde pubblico, quindi, noi riteniamo che sia un progetto davvero genuino, un vero e proprio servizio alla cittadinanza. Non a caso, in accordo con la Pro Loco, abbiamo ospitato i bambini in gita e alcuni turisti perché in città manca un’area attrezzata per il pranzo al sacco. Ciò che manca qui è la visione di una città futura sostenibile, ma noi non ci demoralizzeremo perché non ci siamo mai fermati davanti ai No e non inizieremo a farlo: sono i No che aiutano a costruire il futuro. E la speranza è che le Amministrazioni pubbliche capiscano l’importanza di vivere in una città sostenibile. Il loro obiettivo deve essere il bene delle comunità, non a caso, la parola Sindaco significa <<amministrare con giustizia>>.”
Oltre a tanti cittadini e associazioni locali, il Giardino Ousmane vede anche il sostegno di Legambiente Anagni. E proprio la presidente del circolo anagnino Rita Ambrosino, da anni in prima linea per difendere il diritto alla salute e all’ambiente salubre nella martoriata Valle del Sacco, ha dichiarato: “Il Giardino Ousmane è un’idea e una realtà bella perché condivisa da più persone e associazioni trasversali tra loro. Ci sono diverse anime ed è questo il bello. Per questo mi auguro che continui ad essere così perché siamo i primi a credere quanto sia importante fare rete con le altre associazioni. Noi di Legambiente Anagni abbiamo contribuito per primi a realizzare la scorsa primavera, ad esempio, <<la Giornata delle Api>>, nella quale insieme a Legambiente nazionale, che per l’occasione ha donato un’arnia didattica che quest’anno verrà ospitato uno sciame che, essendo dimostrativo, i bambini potranno avvicinarsi e comprendere come si svolge la vita delle api nell’alveare. Tra le altre iniziative, poi, c’è stato lo spettacolo teatrale <<Gomitoli di lana e parole di pace>> insieme al gruppo di teatro, mettendo insieme due attività: da un lato la lavorazione a maglia che ha visto impegnate diverse donne di Anagni a realizzare le pezze con l’immondizia contro la realizzazione del bio-digestore qui ad Anagni e dall’altro la realizzazione della bandiera contro la guerra.
Un’altra importante iniziativa a cui abbiamo partecipato la scorsa estate è la <<Festa Internazionale della Musica>> promossa da Legambiente Nazionale e patrocinata dall’Unione Europea che aveva come tema la sostenibilità ambientale. Infatti, proprio nel Giardino Ousmane abbiamo organizzato una prova concerto con il Coro Polifonico Città di Anagni, coinvolgendo i partecipanti in una performance interattiva.
Di fatto, la collaborazione tra Legambiente Anagni e Sconfinatamente ODV è disinteressata perché crediamo che gli egoismi non debbano esistere quando si tratta di creare rete utile alla collettività. Ad esempio, io per prima la sto aiutando nella parte sociale legata ai progetti di inclusione delle persone più svantaggiate promossi dall’associazione Sconfinatamente”.
Il Giardino Ousmane è davvero un’iniziativa lodevole e che può e dovrebbe essere presa come spunto da altre realtà. È un luogo quasi magico e ciò che lo rende più incantevole è l’essere definito “di tutti”. Sì, perché tutti possono contribuire non solo a curarlo, ma anche a generare e a promuovere nuove idee lavorando insieme. E questo cela un grande insegnamento: l’eleganza dell’empatia che genera condivisione.
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