La cittadinanza attiva non si ferma e, ancora una volta, Brescia e Taranto si rivelano degli esempi virtuosi di come le lotte civiche per contrastare i reati ambientali e gli abusi, devono proseguire per la giustizia ambientale e climatica. Esempi che arrivano da due delle città più martoriate dall’inquinamento d’Italia, due città che fanno parte dei cosiddetti SIN (Siti di Interesse Nazionale) per la quale le bonifiche dovrebbero essere considerate urgenti, soprattutto nelle zone industriali che stanno mettendo seriamente in pericolo la situazione sanitaria collettiva.
Come già vi avevamo anticipato, saranno due casi studio che rientreranno nel nostro progetto “CIVIC INN 5.0 – Reattivi si cresce”, progetto nato grazie al riconoscimento e al sostegno dell’Otto per Mille della Chiesa Valdese. Ma cosa succede nelle ‘capitali dell’inquinamento’ italiano?
A Brescia, capitale della Cultura 2023, il Comune ha deciso che entro il 26 febbraio il “Presidio 9 agosto”, nato dal comitato bresciano Basta Veleni, debba essere sgomberato, con futili motivi. Il Presidio 9 agosto è nato poco più di un anno e mezzo fa, in Piazza del Duomo, e da quel giorno resiste quotidianamente per offrire alla cittadinanza sia momenti di protesta pacifica (in particolare contro lo scempio dei megadepuratori del Garda), sia dei momenti di democrazia e cultura: sono state tantissime le occasioni per creare dibattiti, iniziative e approfondimenti su diverse tematiche. Anche Rosy Battaglia e Cittadini Reattivi sono stati ospitati per la proiezione del documentario “Io non faccio finta di niente”, ambientato proprio a Brescia.
Il presidio, nel tempo, come dicono gli stessi promotori, è ‘diventato un’agorà permanente, un luogo di scambio e di confronto tra attivisti, cittadini e turisti, capace di animare il centro storico con preziosi momenti di confronto’. Anche questa è cultura. Come Cittadini Reattivi abbiamo deciso di sostenere l’ennesima forma di protesta pacifica e di ‘non fare finta di niente’. Potete farlo anche voi, scattandovi una fotografia insieme a un cartello con scritto “Io sto con il presidio 9 agosto” e inviarla come messaggio facebook a Basta Veleni.
A questo link si possono vedere le foto di chi già sostiene l’iniziativa e avere maggiori informazioni sulle modalità di partecipazione.
Anche a Taranto, la mobilitazione dei cittadini prosegue.
E’ indetta per sabato 25 febbraio un’importante manifestazione per protestare ancora una volta contro l’immunità penale e contro il decreto legge 2/2023 che prevede per l’appunto lo scudo penale per chi gestisce l’Ilva e, quindi, in generale, per chi inquina i nostri territori, la nostra acqua e la nostra aria.
L’appuntamento è per le ore 10, in piazza della Vittoria, indetta dai Genitori Tarantini e i cittadini di Taranto.
Mentre oggi venerdì 17 febbraio alle ore 11 al Convento San Pasquale di via Pitagora 32, si terrà la conferenza stampa indetta dal Coordinamento Taranto per annunciare le varie iniziative che i cittadini vogliono mettere in atto contro il decreto legge e contro l’immunità penale.
L’invito alla conferenza stampa parla chiaro e ve ne riportiamo alcuni stralci: “L’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro ha classificato il benzene come cancerogeno certo per l’uomo, evidenza associata all’insorgere delle leucemie […],il linfoma non Hodgkin, il mieloma multiplo, la leucemia mieloide acuta nei bambini e il cancro al polmone. Il benzene agisce nel midollo osseo provocando ematossicità e immunosoppressione fino all’anemia aplastica e la pancitopenia in caso di esposizioni ad alte dosi.Sulla base di tali evidenze, l’Organizzazione mondiale della sanità ha affermato che non possono essere raccomandati livelli sicuri di esposizione, bensì sono necessarie azioni da parte della sanità pubblica per evitare l’esposizione al benzene nei lavoratori e nella popolazione in generale. […] La nostra è una popolazione dimenticata dal potere politico che tuttavia è sempre così sollecito a emanare decreti legge per agire d’urgenza per dare continuità alla produzione e per fornire uno scudo penale che eviti nuovi processi come Ambiente Svenduto”.
Esempi di cittadinanza attiva, reattiva e scientifica da cui le stesse Istituzioni dovrebbero prendere esempio.
Nicola Petrilli per Cittadini Reattivi APS
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