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Antonello Brunetti riceve la targa all’impegno civico da Rosy Battaglia presidente di Cittadini Reattivi

Non ha importanza quale sia la graduatoria. Queste persone sono tutte quanti vincitrici poiché hanno fatto la scelta di vivere non per ottenere benefici personali, ma per il bene dell’intera collettività e di madre Natura. La stessa scelta che fece sin da giovane la direttrice didattica Luisa Minazzi, poi morta di mesotelioma“.

Queste le parole di commento di Antonello Brunetti, tra gli otto candidati al premio Luisa Minazzi, Ambientalista dell’anno, dopo la cerimonia di premiazione che ha visto primo classificato don Marco Ricci, il prete anticamorra che si batte contro i fuochi e i veleni nella Campania felix devastata dalle ecomafie, insieme a Isabella Conti, il sindaco anticemento di San Lazzaro di Savena in provincia di Bologna; Cristina Gerardis impegnata come avvocato dello Stato contro lo smaltimento illecito di rifiuti nella discarica di Bussi (Pe); il Gruppo Cooperativo GOEL, gruppo di imprese etiche operanti in Calabria, rappresentato da Fratel Stefano Caria; il giornalista del programma di RaiTre “I dieci comandamenti” Domenico Iannacone; la mamma green blogger Linda Maggiori; il Manzella Quartet, un gruppo di musicisti che utilizza materiali di riciclo.

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La targa all’attivismo civico ad Antonello Brunetti, premio Ambientalista dell’Anno Luisa Minazzi

Proprio allo storico ambientalista di Castelnuovo Scrivia, è andato il riconoscimento di Cittadini Reattivi, con la targa all’attivismo civico a tutela del territorio. Un gesto piccolo ma, speriamo, significativo per chi è impegnato da 40 anni nella lotta contro le contaminazioni e contro le speculazioni delle grandi opere.  Come il  Terzo Valico TAV Genova-Tortona, opera al centro di inchieste giudiziarie tutt’ora in corso, che hanno già svelato particolari inquietanti, ad esempio sugli scavi delle terre contenenti amianto.

L’operato del professor Antonello Brunetti, cittadino resiliente e reattivo, come si evince dalle sue stesse parole, “agivo quasi sempre su un territorio che conosco bene, il territorio in cui vivo; ma sempre documentandomi o ascoltando chi ne sapeva più di me“, parla da solo ed è stato suffragato anche dalle sentenze dei tribunali, che hanno visto agli arresti i vertici di Cociv, il consorzio General Contractor per la realizzazione del Terzo Valico Genova-Tortona, infiltrato dalla corruzione. Proprio gli stessi che lo avevano querelato accusandolo di diffamazione, da cui è stato definitivamente prosciolto lo scorso marzo.

Non è solo la lotta di Davide contro Golia, ma il simbolo di chi si batte e si è battuto per impedire la devastazione, il saccheggio del territorio, patrimonio per le generazioni future che dovremmo preservare,  e che per farlo usa documenti, studia e segnala i varchi che le stesse istituzioni lasciano all’illegalità.

Ecco perchè questo momento storico è anche molto importante per fare luce su chi continua a fare speculazione e aumentare, anzichè fermare, il consumo di suolo e risorse naturali. Di grandi opere, in cui il calcolo costi-benefici non va in favore della collettività o neppure viene adeguatamente calcolato, così come il compianto Ivan Cicconi aveva già denunciato e come recentemente gli stessi tecnici NoTav hanno ribadito, nella  presentazione di un esposto alla Procura di Roma, contro la decisione del Parlamento italiano che a fine dicembre 2016 ha ratificato l’accordo tra Italia e Francia sulla Torino Lione.

Per questo, sostenere chi lotta ogni giorno è sempre più un atto civile e forse per questo rivoluzionario, così come piantare la ghianda che il professore Brunetti ci ha regalato. Un seme di conoscenza e per il diritto di sapere che ci spinge a proseguire il nostro lavoro di inchiesta e documentazione, con accuratezza e imparzialità, per approfondire le motivazioni che spingono cittadini e intere comunità, come in Val di Susa, ad opporsi ad opere, dati alla mano, sempre più  inutili e sempre più militarizzate.

 

“Ho capito che non avrei mai accettato le ingiustizie, anche a costo di essere sola, anche se poi si scopre che non si è veramente mai soli”.

(Luisa Minazzi)

Dal 2013 Cittadini Reattivi, partecipa attivamente alla giuria del premio Ambientalista dell’Anno dedicato a Luisa Minazzi, pasionaria della lotta contro l’amianto, mancata nel 2010. Un coinvolgimento che ha senso, e lo avuto ancor più quest’anno con il Festival della Virtù Civica in cui abbiamo presentato il nostro primo documentario-inchiesta “La rivincita di Casale Monferrato” proprio dal nostro lavoro di messa in rete, inchiesta e ricerca delle buone pratiche a tutela del territorio, dell’ambiente e della salute che arrivano dalla gente comune, quei “cittadini reattivi” che ogni giorno combattono per il bene comune. Storie resilienti delle comunità che vivono sui siti contaminati. Da Brescia a Taranto, da La Spezia a Casale Monferrato, dalla Campania alla Sicilia.

 

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