da l’inchiesta “Veleni occulti” su La Nuova Ecologia

Spero che nel 2014 avremo la Collina della memoria. È uno strazio vedere quanta poca cura c’è in quel luogo». Così Romana Blasotti, simbolo della lotta dei cittadini di Casale Monferrato contro Eternit, evoca con l’associazione “Voci della memoria”  (vedi il video in questa pagina ndr) la spianata dove un tempo insisteva la “fabbrica della morte”.  Abbattuta nel 2006, completata la messa in sicurezza, rimane ancora un luogo spettrale. Al posto di quello che dovrebbe essere il Parco EterNot la collina dedicata alle migliaia di casalesi morti in seguito all’esposizione all’amianto, ci sono cumuli di macerie ricoperti da teloni. Mentre a poca distanza sorge la  scuola dell’infanzia Verde Blu, intitolata a Luisa Minazzi, l’insegnante che si è a lungo battutaper i diritti dei malati, che testimonia con i suoi colori la rinascita possibile.

L’8 marzo le donne di Casale hanno scelto di manifestar ricongiungendo con un filo di lana rosso il centro storico al quartiere del Ronzone, làdove c’era l’Eternit, per  tenere alta l’attenzione sulle bonifiche da completare. Un percorso sulla memoria che continua nelle scuole con i bambini. «Con la fiaba Attenti al polverino cerchiamo di far capire anche ai più piccoli l’importanza dell’ambiente e della responsabilità di ognuno di noi», ricorda Assunta Prato, esponente dell’Associazione familiari vittime amianto dal 1996, quando perse il marito Paolo Ferraris per mesotelioma pleurico, autrice insieme a Gea Ferraris della graphicnovel “Eternit, dissolvenza in bianco”(Ediesse, 2012), distribuita gratuitamente dall’associazione.

 

Scarica qui l’inchiesta su La Nuova Ecologia Veleni Occulti di Rsy Battaglia in pdf

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