
Sono bastati tre giorni (intensi), uno stand (bellissimo con una mappa vera riempita di post-it colorati), tre laboratori sull’ambiente con i ragazzi (partecipati e divertiti), un incontro (di vere e buone pratiche possibili) tanti amici volontari, passione. Ma soprattutto voi. I cittadini e le cittadine reattive che hanno deciso di non arrendersi, sostenere e raccontare insieme a noi un’ Italia diversa per chiedere terra, cielo, acqua puliti per tutti.
Non era facile farlo partendo da un sito web, da un’inchiesta che denuncia il dramma di un Paese da bonificare. Ma la scelta di rendere protagonisti coloro che lottano per l’ambiente, la salute e la legalità, raccontare il positivo in questo Bel Paese cosi abbruttito ci ha premiato.

Ecco, tre giorni di Fa’ la cosa giusta, la fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili, ci hanno ripagato delle fatiche e dai dubbi di quest’anno e fatto incontrare una community che dal web si è trasformata in comunità.
Dai ragazzi delle scuole, ai cittadini ai tanti giornalisti, ma anche agli amministratori virtuosi come Luca Gionola con la comunità di Mirabello e Casale Monferrato, ai lavoratori che riempiono le fabbriche svuotate di cose buone come alla RIMAFLOW di Trezzano S/Naviglio, ai volontari che bonificano e rendono vivibili luoghi un tempo inquinati come la Contrada dei Calimali in Valle Olona.

Fino alle battaglie per la salute e la tutela dell’ambiente dell’altra Brescia, rappresentate dalla “cittadina normale” Stefania Baiguera e all’impegno di seri giornalisti come Guido Romeo per il diritto all’accesso ai dati della Pubblica Amministrazione.
Ognuno di loro ha fatto sì che il debutto “off line”, dal vivo, di Cittadini Reattivi a Fa’ la cosa giusta sia stato un successo. E ora possiamo dirlo ufficialmente: presto ci costituiremo in associazione. Non profit, indipendente e senza scopo di lucro.

Come abbiamo spiegato in fiera gli obiettivi saranno molteplici: continueremo ad alimentare le inchieste giornalistiche da una parte, collaborando anche con testate giornalistiche nazionali (contando anche di costituire una piccola e agguerrita redazione di data, civic journalist e citizen journalists).
Dall’altra proseguiremo l’attività civica nei territori, nei festival, con incontri dedicati alle buone pratiche possibili, attraverso il #CittadiniReattiviTour, fino ad arrivare a strutturare una vera e propria Scuola di Cittadinanza Reattiva. Proseguendo la collaborazione con enti, associazioni, ricercatori come successo proprio durante Fa’ la cosa giusta con il progetto GIOCONDA a Milano, grazie a Liliana Cori del IFC- CNR di Pisa, Carla Guerriero e Federica Manzoli e gli amici di Ludobus Dire Fare e Giocare.

Perchè lo facciamo? Perchè l’accoglienza di centinaia di persone che si sono registrate allo stand e sul nostro sito, la partecipazione attenta e divertita degli oltre 50 ragazzi provenienti da tutta la Lombardia ai laboratori GIOCONDA e di tutti coloro che hanno affollato l’incontro di domenica 30 marzo “Mettiamo in rete il cambiamento: come ti mappo le buone pratiche” non lasciano dubbi: dobbiamo andare avanti.
Lo dobbiamo a voi cittadini reattivi, lo dobbiamo a noi, giornalisti persistenti (grazie a Guido Romeo per questa definizione che adottiamo). Presto trovere online (qui sul sito e sui canali social) i materiali raccolti da questo evento, grande capitale da cui ripartire. Abbiate pazienza, ce la faremo. E se volete partecipare attivamente, scriveteci o registratevi alla nostra newsletter, vi terremo costantemente informati.

Intanto un grazie di cuore a tutti (e in particolare a Rosy, Lella, Matteo, Annarita, Maria Chiara, Alessandra, Barbara, Liliana, Federica e Carla) per questa profonda condivisione e a coloro che davanti e dietro le quinte hanno partecipato a questa piccola, grande impresa civica.
Last but not least grazie a Miriam Giovanzana, direttore di Terre di Mezzo Editore, per averci invitato e aver così permesso che tutto ciò accadesse, così come a tutto il team di Fa’ la cosa giusta.
Da Rosy, Flavio e anche se fisicamente non c’era, ma sappiamo sempre vicino, Claudio. Il futuro è di chi lo fa.