Così Romana Blasotti, presidente di Afeva, l’ Associazione dei Familiari e Vittime dell’amianto chiama le donne di Casale Monferrato ad una giornata per non dimenticare le migliaia di concittadini morti e a chiedere con forza che vengano completate le bonifiche nell’area ex Eternit.
Lo faranno, simbolicamente, attraversando con una catena umana tutta la città, partendo da Piazza Mazzini, fino ad arrivare al quartiere del Ronzone, là dove nel 2006 è stato abbattuto lo scheletro della fabbrica della morte. Per testimoniare quello che rimane ancora di Eternit, e che oggi non è ancora il Parco EterNOT.
Esattamente nel luogo dove, da una parte c’è la speranza, si scorgono le dolci colline del Monferrato e i colori vivaci della Scuola dell’Infazia Verde Blu, intitolata a Luisa Minazzi, costruita nell’area bonificata.
Mentre dall’altra parte della strada, come abbiamo documentato già un anno fa, si scorgono ancora i resti dei lavori di bonifica non ancora completati.
“Ci sarà e dovra esserci la Collina della Memoria” ricorda la signora Romana con la forza che l’ha guidata in questi anni di lotte contro Eternit e che hanno visto lei e migliaia di casalesi soffrire per la perdita dei propri cari.
La sua è la voce di una comunità che non si arrende e che chiede a grande forza una speranza di vita migliore per le nuove generazioni. Senza dimenticare il passato.