Il Premio Wanghari Maathai voluto dall’associazione A Sud, ancora un volta coglie nel segno il cambiamento in atto nella società civile italiana e l’impegno di tante donne, mamme e attiviste, che sui territori di tutta Italia si battono per la tutela dell’ambiente e per la salute dei propri figli.

Da Passeggino Rosso, l’associazione delle donne brindisine (che è stata tra le prime a mapparsi su Cittadini Reattivi), che combatte in un territorio contaminato tanto da essere inserito nei 57 siti di interesse nazionale e regionale per le bonifiche e l’inquinamento della centrale Enel a carbone. Vere e proprie guerriere che con ogni mezzo agiscono per informare e sensibilizzare sui pericoli derivati dalla contaminazione, diventati purtroppo realtà, che affliggono i cittadini più indifesi, i bambini, colpiti da tumori, leucemie, asma e con grave aumento delle malformazioni congenite.

Alle donne del Coordinamento Acqua Pubblica del Lazio, che ci ricordano come dal referendum del 2012, praticamente nulla sia stato fatto per ritornare ad avere l’acqua come bene comune. E come sia necessaria la spinta civica dal basso per rendere la sua gestione davvero pubblica e  partecipata.

Fino alle donne del presidio permanente di Castelnuovo Scrivia, che lottano per svelare una realtà scomoda e nascosta anche nel nord Italia come buona parte del sistema agricolo che si regge sullo sfruttamento dei migranti, nel silenzio assenso delle istituzioni.

Un evento che riconosce anche il valore del giornalismo civico ed indipendente con il Premio Speciale per il Giornalismo Ambientale insignito quest’anno a Marinella Correggia,  giornalista e scrittrice impegnata anche nel campo dell”informazione sui temi della pace e della sostenibilità.

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