reporterperlaterraOgni anno Earth Day Italia si fa promotrice di una riflessione sui principali avvenimenti ambientali emersi sui media, attraverso un premio rivolto a giornalisti e fotografi che con il loro lavoro sono chiamati a sensibilizzare l’opinione pubblica alla tutela del Pianeta.

L’osservatorio scientifico di Earth Day Italia si occupa di selezionare i migliori reportage fotografici e individua i giornalisti che più di altri si sono distinti, attraverso un linguaggio semplice e diretto, per la capacità di portare all’attenzione del grande pubblico temi troppo spesso trascurati. I lavori dei candidati vengono quindi valutati da una giuria composta da esponenti del mondo dell’informazione, delle istituzioni e della società civile.

L’edizione 2015

La premiazione della prima edizione del premio Reporter per la Terra si è svolta il 12 giugno 2015 a chiusura della settimana di celebrazioni della 43° Giornata Mondiale dell’Ambiente delle Nazioni Unite con un incontro organizzato da Earth Day Italia e Engineering presso il Ministero dell’Ambiente alla presenza del ministro Galletti.

I vincitori dell’edizione 2015 sono Rosy Battaglia, Emanuele Bompan e Sergio Ferraris per la sezione giornalistica e Federico Bernini per la sezione fotografica; sono stati votati da una giuria composta da: Gian Luca Galletti – Ministro Ambiente; Mario Morcellini – Prorettore alla Comunicazione Istituzionale, Sapienza Università di Roma; Luigi Contu – Direttore ANSA; Marco Tarquinio – Direttore Avvenire; Pierfrancesco De Robertis – Direttore La Nazione; Flavio Mucciante – Direttore Radio Uno Rai; Luisa Todini – Presidente Poste. Un premio speciale è stato conferito anche a Marcello Masi per il programma “I Signori del Vino”.

Queste le motivazioni al premio per la nostra presidente Rosy Battaglia, nonchè giornalista e coautrice dell’inchiesta su Wired Italia  Il prezzo dell’amianto con Guido Romeo, Gianluca De Martino e Davide Mancino.

Motivazioni della candidatura
Ha svolto un lavoro duro e articolato sull’amianto e più in generale sui siti contaminati. Lo fa da anni, sollecitando i cittadini a monitorare i territori in cui vivono e a condividere le informazioni. Tutto questo lavoro è sbarcato su Wired, ha dato luogo a un’inchiesta innovativa
che ha integrato il lavoro giornalistico tradizionale con gli strumenti del data journalism per misurare davvero quanto è vasto e capillare il problema, e ha mappato i 38mila siti contaminati censiti dal Ministero dell’Ambiente. All’inchiesta ha fatto inoltre seguito la petizione #AddioAmianto per approvare entro il 2015 cinque misure per la trasparenza su questa sostanza. Non ha mai fatto nulla solo per sé e ha messo a disposizione di tutti il suo impegno. Generosità e professionalità che andrebbero premiate.
Qui il  servizio di Teleambiente

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