“La bonifica e la rigenerazione dei siti industriali inquinati in Italia sono un grande banco di prova per la democrazia e la ricerca, la partecipazione e i saperi tecnico-specialistici. A ricordarcelo, e a lanciare proposte per il riscatto di chi vive nei territori contaminati è il convegno “Puliamo L’Italia – Dall’Archeologia Industriale alla Rigenerazione del Territorio” che si terrà lunedì 14 e Martedì 15 Ottobre 2013 presso l’Auditorium Santa Giulia, Via Piamarta 4, a Brescia a cui parteciperanno, oltre i rappresentanti della società scientifica della società civile e del mondo dell’informazione, comitati e cittadini re-attivi da tutta Italia. Dal convegno, infatti, partiranno importanti riflessioni di cui cui l’intero Paese, dovrà tenere conto, in merito alla grande trasformazione che ha irreversibilmente modificato il volto delle città nei paesi di vecchia industrializzazione. Se nella maggior parte dei casi, le fabbriche hanno chiuso, si sono spostate nel territorio o nei nuovi paesi manifatturieri, intere porzioni di territorio si sono trasformate in aree di archeologia industriale. Stiamo assistendo però non ad una semplice cancellazione ma anche al riuso di siti e strutture dismesse. “Un’operazione auspicabile e anche necessaria, se non altro per le dimensioni del patrimonio coinvolto, ma tutt’altro che facile dato l’impatto sull’ambiente e la salute di molte fabbriche abbandonate“. Senza dimenticare che tra le aree dei 57 SIN di interesse nazionale e regionale, persistono plessi industriali in attività e non è stata fatta bonifica alcuna (vedi Taranto, Brindisi, Mantova ad esempio) e tra gli oltre 15mila siti da bonificare, in tutta Italia, persistono zone industriali dove l’inquinamento determinato da impianti obsoleti, come le centrali a carbone e gli impianti petroliferi (tra cui ad esempio La Spezia e Cremona) . Territori dove i cittadini e comitati sono mobilitati in azioni di monitoraggio civico rispetto alle emissioni e ai problemi riguardanti la salute. Puliamo l’Italia è organizzato dal Musil – Museo dell’Industria e del Lavoro e dalla Fondazione Luigi Micheletti, con il patrocinio del Comune di Brescia, città che ha sul proprio territorio il caso difficile e complesso della Caffaro. Il Sito di interesse Nazionale contaminato è esteso nei quartieri di ChiesaNuova e Buongiovanni, nella parte sud-ovest della città, come abbiamo raccontato su Cittadini reattivi, dove parchi e scuole insistono su terreni non ancora bonificati, come nel caso della scuola Deledda. Una convivenza che determinato l’entrata nel ciclo alimentare di diossine e PCB e l’aumento drammatico di incidenza delle patologie tumorali tra la cittadinanza, secondo i dati dall’ultimo aggionamento dello Studio Sentieri, redatto da Istituto Superiore di Sanità e AIRTUM, l’associazione dei Registri Tumori nazionale. Non è un caso, quindi, che dagli obiettivi del convegno emerga prepotente la necessità di accedere e condividere i dati che registrano i fenomeni che interferiscono con salute ed ambiente affinchè vengano affrontati dalle istituzioni. Puliamo l’Italia rappresenta così quella spinta civica che determina “la promozione di strutture di conservazione del patrimonio, archivi e banche dati, per contrastare la tentazione di cancellare storie problematiche, che debbono essere conosciute per superarle in positivo“. Non solo: nella due giorni prenderà il via la costituzione di una rete nazionale tra le cittadinanze attive e i comitati che operano nei siti inquinati che si doterà di una propria piattaforma di condivisione di contenuti, “SINFORMA”. E così, come avvenuto per la costituzione della rete dei Sindaci dei Siti di Interesse Nazionale, nata a Mantova lo scorso 25 settembre, i cittadini informati non si limitano alle giuste proteste, ma studiano dati e analizzano rapporti per documentare il proprio malessere, che toccano ormai, con mano e creano reti di pressione civica. Siamo di fronte ad una generazione di cittadini reattivi, science citizens, che chiede a gran voce di non essere vittima della contaminazione ma protagonista della rinascita dei proprio territorio. Che, ancora una volta, chiederanno alle istituzioni ed al Governo, presente nella figura del Ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, di inserire questo grande problema nell’agenda politica. Qui il link al programma completo e la locandina del convegno