Anche Cittadini Reattivi ha aderito all’appello lanciato dalle associazioni che in Italia si battono, insieme a noi, per la trasparenza sui dati detenuti dalla Pubblica Amministrazione. In questo caso si tratta dell’apertura delle banche dati in seno alle regioni, a partire dalla Lombardia, che riguardano i casi di persone contagiate dal COVID-19 riscontrati.
Come documentato già in diverse inchieste sulla sanità pubblica, specie in Lombardia, in assenza di medicina territoriale, piani pandemici e indicazioni precise sul “dopo-covid”, l’informazione, il capire dove ci sono focolai, chi sono le fasce di popolazione più esposte, resta importantissimo, proprio per esercitare al meglio la nostra responsabilità civica per uscire dalla situazione di emergenza sanitaria.
Sappiamo bene che i dati sono solo parziali, dalle segnalazioni che stiamo ricevendo dalle nostre comunità. Sappiamo già che ci sono all’interno delle stesse categorie che dovrebbero essere in priorità, come il personale sanitario, ciò non sta avvenendo. Eppure, anche questa richiesta formale è una piccola pietra scagliata verso il muro dell’indifferenza. I cittadini devono avere, sempre, il diritto di sapere.
Il testo della lettera
Lettera aperta ai Presidenti di Regione
Dopo oltre un mese e mezzo di blocco quasi totale del Paese, crediamo sia necessario permettere alle organizzazioni della società civile, ai giornalisti che quotidianamente cercano di informare in maniera indipendente e imparziale i cittadini, ai ricercatori, di avere accesso a dati di particolare importanza per la lettura della reale situazione che stiamo vivendo.
Ci riferiamo in particolare ai dati disaggregati sui tamponi effettuati dalle Regioni italiane, contenenti le informazioni su data ricevimento, sesso, fascia di età (come fatto dall’ISS), comune di domicilio, se il paziente è vivo o deceduto al momento del test e se si tratta del suo primo tampone.
Sarebbe inoltre importante avere il dato, anche aggregato, sul numero di tamponi eseguiti al personale sanitario e ad altre categorie di cittadini.
Le organizzazioni firmatarie di questa lettera credono infatti che sia arrivato il momento per una “Fase 2” anche in termini di trasparenza: maggiori informazioni verranno rese disponibili, maggiore sarà la possibilità di lettura della situazione. Rendere pubblici i dati previene inoltre il rischio che gli stessi diventino merce di scambio e oggetto di vendita a privati interessati.
Questa lettera aperta indirizzata a Lei e ai suoi colleghi Presidenti di Regione non intende portare una critica a quanto fatto fino ad ora, ma spronare i governi e le amministrazioni territoriali ad una maggiore apertura nei confronti di quella società civile che si è sempre adoperata per collaborare fattivamente con le istituzioni nell’interesse della cittadinanza.
Chiediamo dunque che siano resi disponibili al più presto in formato machine readable e aperto i dati relativi ai tamponi eseguiti nella Sua Regione, ovviamente anonimizzati, ma con il massimo grado di dettaglio.
In attesa di vedere i sopracitati dati pubblicati sul sito istituzionale della Regione, porgiamo i più sentiti saluti.
Organizzazioni firmatarie
Transparency International Italia
Ondata.it
Scienzainrete.it
Info.nodes
Hermes Center for Transparency and Digital Human Rights
The Good Lobby Italia
REACT
Cittadini Reattivi
Come cittadina voglio che organizzazioni capaci di spacchettare e fare l’identikit dei dati e dei numeri che sicuramente depongono nei vostri BigData, siano autorizzati a processarli efficacemente per dare una svariata esposizione di questi preziosi elementi che ci aiuteranno ad affrontare nel miglior modo questa pandemia.