Il nostro gruppo è nato circa due anni fa dall’esigenza di alcune madri, ma più in generale di alcune donne di Brindisi, di trovarsi, informarsi, confrontarsi ed organizzarsi di fronte agli evidenti forti legami tra l’inquinamento ambientale di cui la nostra terra è vittima e la salute dei nostri bambini.

Brindisi è stato dichiarato Sito di Interesse Nazionale con Decreto del Ministero dell’Ambiente nel 2000. L’area interessata è di circa 145 kmq con 5800 ettari di terra e 5600 ettari di mare: un territorio immenso, in relazione alla grandezza totale di Brindisi. Le indagini hanno evidenziato una contaminazione generalizzata della falda freatica dovuta a IPA, idrocarburi, metalli pesanti quali arsenico, mercurio, piombo, sostanze inorganiche come nitriti, floruri.

I casi di tumori infantili, leucemie e linfomi sono in forte aumento a Brindisi, ma lo sono anche malattie meno gravi, ma ugualmente invalidanti come asma, allergie alimentari e respiratorie, più che raddoppiate negli ultimi venti anni (approssimativamente il 3-6% per cento dei nostri bambini hanno l’asma). Sono in preoccupante aumento anche i disturbi neurologici, con ritardo nel linguaggio, disturbi dell’attenzione, iperattività e dislessia, messi in correlazione da diversi studi statistici, con la presenza di mercurio, una potente neurotossina, nell’ambiente prodotta dalla combustione del carbone.

I nostri bambini si stanno ammalando e questo è strettamente collegato con la situazione di inquinamento in cui vengono procreati, in cui nascono e vivono. Ce lo dicono gli studi che ultimamente sono stati pubblicati e che fotografano una realtà disastrosa, con la presenza di malformazioni congenite che superano del 17% la media europea – del 49% se consideriamo le malformazioni congenite cardiache, ma ce lo dice anche la nostra esperienza diretta. Nel nostro gruppo, ognuna di noi, conosce direttamente la sofferenza della malattia, per averla sperimentata nella propria famiglia, in quella dei propri amici, vicini di casa, conoscenti.

Crediamo che le madri, e più in generale le donne, dotate di una particolare sensibilità per la tutela della salute di figli, nipoti e delle future generazioni, possano svolgere un ruolo importante nel promuovere iniziative di stimolo rivolte alle autorità politico-amministrative e della stessa comunità scientifica. Speriamo di riuscire ad essere l‘elemento propulsore della nascita di una nuova rete tra donne, cittadini, e medici che vogliano unirsi a tutela della salute dei bambini, perché l’unione – lo sanno tutti – fa la forza e i nostri figli di questa forza hanno oggi assolutamente bisogno!

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