I piloni che sostengono le corsie della Pedemontana*, ennesima grande opera autostradale della Lombardia, che taglia a metà la valle Olona all’altezza di Solbiate Olona, apparivano così  alle 18.30 del 29 luglio 2014, circondati dall’acqua. Insieme a colate di fango provenienti dagli stessi scavi ancora in corso. Il fiume Olona, carico delle pioggie straordinarie è uscito dagli argini,  come sanno bene gli abitanti del territorio, nonostante la grande diga costruita a monte, inagurata nel 2010 che avrebbe dovuto risolvere ogni problema. Eppure, osservando poco più in là, all’altezza dell’approdo Calipolis a qualche centinaio di metri (la foto è stata scattata ad un minuto di distanza) sempre nell’area del Parco Intercomunale del Medio Olona,  la mano dell’uomo è intervenuta diversamente. Rispettando il fiume, ripiantumando alberi, sostenendo gli argini abbandonati. Così il corso ha liberato l’acqua in eccesso negli avallamenti naturali e nei laghetti del Parco dell’Acqua progettati anche per ricevere la portata in eccesso del fiume in piena. Si può agire pro e contro natura,  e la cementificazione del territorio presenta il conto**. Inesorabilmente.

Rb

ps *Nessuna opera di mitigazione di impatto ambientale è stata finora realizzata.

** vedi infografica dell’Ecomuseo della Valle Olona che testimonia il consumo di suolo della valle dal 1954 al 2007 (grazie ad Alberto Pala)

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.