Il 27 aprile 2013 non sono mancati all’appuntamento. Gli ex-operai della Breda Fucine e tanti altri cittadini ma anche mamme e bambini nella Giornata contro l’amianto hanno manifestato sotto la pioggia anche in ricordo delle decine di operai morti per amianto nelle fabbriche di Sesto San Giovanni.
Sì, perchè bisogna ricordare che oltre la dismissione, la perdita di posti di lavoro, l’epoca post-industriale ha lasciato sul tavolo un eredità pesantissima: l’inquinamento dei territori ( e la necessità delle bonifiche) e le malattie cancerogene contratte dai lavoratori esposti all’amianto e alle tante sostanze tossiche presenti nei cicli produttivi.
Il Comitato per la salvaguardia per la tutela della salute nei posti di lavoro e del territorio di Sesto San Giovanni è uno dei tanti sorti in tutto il territorio italiano, nato dalle lotte per la tutela dei posti di lavoro ma anche per la salute dei lavoratori, quando scoprirono che all’interno del reparto in cui molti di essi lavoravano il 50% si era ammalato e morto per l’esposizione all’amianto che veniva utilizzato in particolari fasi di lavorazione dei pezzi di acciaio.
Negli anni si è attivato e costituito parte civile, devolvendo ogni fondo raccolto ai familiari delle vittime, nei processi che i lavoratori hanno dovuto intraprendere per veder riconosciuto il diritto a non morire di lavoro.