Un luogo immerso in uno dei più bei tratti di costa della Campania, attrazione turistica da tutto il mondo, oggi è in pericolo a causa di scarichi abusivi e guasti ai depuratori o collettori delle fognature che sversano liquami in mare.
Grave danno per l’ecosistema marino, per la salute dei bagnanti e per l’economia turistica dell’area.
La politica si muove, ma solo dopo segnalazioni di disastri imminenti come ultimamente documentati dalla stampa locale e nazionale.
L’ecomostro di Alimuri è l’emblema di questo scempio ambientale e dell’abusivismo regnante in zona, scheletro di una costruzione avviata e poi bloccata anni fa dalla magistratura e che oggi va verso l’abbattimento definitivo.
A Meta, dal 10 al 18 ottobre prossimi, è in programma una rassegna cinematografica a tema, che vedrà la partecipazione dei Vas e delle altre associazioni per l’ambiente attive in zona.
META FILM FESTIVAL – si allega la locandina …
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FRANCESCO, 13 Ottobre 2014 @ 17:55
AMBIENTE E SALUTE, DAL “META FILM FESTIVAL” IL MONITO DEI V.A.S.
Franco Cuomo “uscire dalla trappola politica. Mai più abbattere un albero in penisola sorrentina!”
Tornare a parlare di ambiente anche nelle sedi istituzionali, ecco l’unico modo per uscire dall’emergenza ecologica in cui anche la penisola sorrentina si trova a vivere. Dopo un esordio all’insegna delle tematiche oncologiche legate al disastro Terra dei fuochi, al Meta Film Festival ci si è così concentrati sulle faccende di casa : ecomostri, abusivismo, inquinamento dei valloni e depuratori che non funzionano. Questi gli argomenti affrontati durante l’incontro dello scorso 11 ottobre presso l’auditorium della Scuola Media Buonocore-Fienga di Meta, con i relatori Franco Cuomo (coordinatore VAS – Vico Equense) e l’avvocato Augusto Maresca (ex assessore all’Ambiente al Comune di Piano di Sorrento). Introdotti dagli organizzatori della rassegna, Antonio Volpe e Carlo Alfaro, gli ospiti hanno argomentato con il pubblico sulla delicata vicenda boxlandia in penisola, nonché sull’eterno problema abusivismo di cui l’ecomostro di Alimuri è simbolo ormai da anni lungo le coste sorrentine. Importante il punto di vista dell’avv. Maresca, presenza fortemente legata all’ultima vera esperienza in zona di Assessorato all’Ambiente. Il segno di una politica che non c’è più, che non pone più l’attenzione dovuta alle problematiche ambientali, ma che anzi specula selvaggiamente sulle costruzioni a danno del territorio. La denuncia è stata lanciata in particolare dal leader VAS Franco Cuomo, perennemente in lotta per la tutela dell’ecosistema in penisola contro ogni forma di violenza all’ambiente. Due tipi di denuncia di cui non si vede e non si sente quasi mai parlare in Italia sotto forma di una vera e propria azione collettiva. “A civil action” appunto, come recita il titolo del film proiettato la stessa sera dell’11 ottobre a Meta, con uno straordinario John Travolta nei panni di un legale impegnato per la tutela della salute pubblica, in una città degli Usa soggetta a disastri ambientali.
La vicenda dell’ecomostro di Alimuri ci è stata poi spiegata in maniera approfondita dal coordinatore Vas penisola sorrentina Franco Cuomo.
«Come Verdi Ambiente e Società vorrei aprire una parentesi sulla vicenda dell’ecomostro di Alimuri – ha esordito Cuomo durante la nostra intervista. Intanto diciamo che l’affare risale ai tempi della SAAN (società di costruzioni – ndr), all’epoca del Ministro Rutelli, quando la famiglia Normale imparentata con il potente consigliere regionale Cozzolino entrò nella vicenda ecomostro, una vicenda di cui si parlò tanto fino al 2007, quando poi improvvisamente decadde. Oggi essa riappare nella sua ambiguità, causando addirittura grossi equivoci come quando l’ingegner Antonio Elefante, assessore a Vico Equense, sostenne che i Vas non volessero abbattere l’ecomostro. Io ho replicato dicendo che noi dei Vas intanto non vogliamo che l’ecomostro venga abbattuto se poi ricostruito altrove. In questo modo l’affare ecomostro verrebbe pagato dai cittadini, dal momento che per l’occasione il Comune di Vico ha chiesto per eseguire i lavori l’accesso ai finanziamenti della Cassa Depositi e prestiti – quindi soldi pubblici. L’ing. Elefante disse “ma Cuomo non sa che esistono le demolizioni in danno?”. L’ambiguità del caso è stata già evidenziata dalla stampa, dopo che l’ingiunzione di abbattimento del fabbricato è stata fatta alla SAAN, la quale puntualmente scomparve per poi subentrare ad essa un’altra società, facente capo sempre alla stessa famiglia, la SICA. In caso di ok al progetto così come presentato allora ci saremmo trovati con un ecomostro abbattuto, uno stabilimento balneare al suo posto (secondo il vecchio progetto) e, a mia opinione, senza la sicurezza della non ricostruzione del mostro altrove, in caso di vittoria ricorso al Tar famiglia Normale. La stessa potrebbe in quel caso rivalersi in qualche modo per la demolizione dell’opera abusiva, in quanto proprietari reali del mostro tramite queste società. È quindi un’inesattezza dire che non vogliamo abbatterlo! Che ben venga la demolizione, ma ciò deve avvenire senza un dispendio economico gravante sulla società, senza che paghino i cittadini per un abuso privato. La bonifica della parete rocciosa sovrastante è poi un tema che ritorna con la faccenda dell’abbattimento. Il responsabile del progetto all’epoca era il direttore dell’Autorità di bacino del Sarno, il prof. Giuliano Cannata, per il quale bonificare quelle falesie calcaree di punta Scutari era praticamente impossibile. Ogni intervento avrebbe provocato il chiaro distacco di blocchi della parete rocciosa. Uno stabilimento balneare lì sotto sarebbe un enorme rischio. Avevamo proposto la creazione proprio lì di un’oasi protetta per uccelli marini e specie in via d’estinzione ma….l’ho detto e ribadito anche questa sera in conferenza : se si parla di ambiente non si deve parlare di politica! Bisogna uscire dalla trappola politica e da questa mummificazione del territorio costiero. La speculazione avviene sempre a danno del territorio qualora ci sia di mezzo la politica, invece si dovrebbe fare in modo che in penisola sorrentina non venga abbattuto più nemmeno un albero!».